P154 SacchettiPlasticaLa Direttiva Europea EN 13432 sugli imballaggi vieta, a partire dal 1┬░ Gennaio del 2010, la produzione e la commercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili. I tradizionali sacchetti (shopper ÔÇô borse della spesa) di polietilene, che troviamo in tutti i supermercati e negozi, saranno sostituiti da sacchetti realizzati in mater-bi (materiale completamente biodegradabile). In Italia la Commissione Ambiente della Camera ha da qualche tempo approvato una misura analoga gi├á a partire dal 2009, ma cosa ├¿ successo...niente.

Il divieto di utilizzare i sacchetti di plastica, non arriva quindi a sorpresa ma ├¿ il risultato di un lungo percorso comunitario svolto dalle aziende del settore in sede europea. Di questi sacchetti, ogni anno in Italia, ne sono prodotti oltre dieci miliardi la cui produzione ├¿ accompagnata dal rilascio in atmosfera di quattrocento mila tonnellate di CO2. Se pensiamo che la natura impiega ben quattrocento anni per distruggere naturalmente un sacchetto di plastica disperso nellÔÇÖambiente, possiamo immaginare il grave danno subito dallÔÇÖecosistema. Produrre plastica significa inquinare e aumentare la nostra dipendenza da una fonte di energia destinata a finire. E' uno stupido spreco di risorse non rinnovabili per produrre un oggetto dalla vita brevissima, che in genere dura solo il tempo del tragitto dal supermercato a casa, anche se poi ├¿ riutilizzato, a volte, per lo smaltimento rifiuti. Molti supermercati sono gi├á corsi ai ripari, dicono, distribuendo ai propri clienti sacchetti ecologici ma in pratica risulta che la maggior parte degli addetti ai lavori non hanno ancora ricevuto disposizioni in merito. Non ci sono i decreti applicativi, non ci sono le norme tecniche n├® le sanzioni, non c'├¿ alcun criterio per stabilire che cosa ├¿ biodegradabile e che cosa non lo ├¿, dal punto di vista tecnico, perfino il sacchetto di plastica ├¿ biodegradabile, ma con tempi notevolmente lunghi. Cos├¼ negozianti, consumatori e produttori di sacchetti di plastica e di carta sono incerti su quello che potr├á accadere nel 2011. Poich├® non c'├¿ una legge che ci obbliga a usare i sacchetti usa e getta, perch├® non torniamo a usare la vecchia borsa della spesa (la sporta) di tela o di juta come si faceva una volta? Per risolvere le grandi sfide dobbiamo agire ÔÇ£dal basso - dal popoloÔÇØ senza aspettare che le direttive scendano dallÔÇÖalto. EÔÇÖ fondamentale, infatti, che i cittadini si sentano coinvolti e mandino segnali chiari alle amministrazioni pubbliche e alle aziende, scegliendo borse riutilizzabili per la spesa e accettando un piccolo cambiamento nelle proprie abitudini che potrebbe essere un grande cambiamento. Oppure potrebbe semplicemente non accadere niente ma solo un ennesimo accordo tra le parti che preveda un altro periodo di transizione per smaltire le scorte.

 

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