Estate 2017, l’amministrazione comunale di Dalmine vuole cementificare anche il terreno tra Via Guzzanica e la Strada delle Valli (porta nord – ambito AT02), un’altra amministrazione precedente ne aveva appena lottizzati e cementificati un’altra grande area oltre la strada delle valli (Bricoman), zona per altro prima destinata ad alberghi, un’altra lottizzazione di pochi anni fa aveva cementificato il Brembo, quello che una volta si chiamava la “campagna” a cavallo di via Segantini e Via Pio XII, con un’infinità di palazzine e palazzoni. Negli ultimi anni sono stati approvati una ventina di “piani attuativi” per un ammontare di mc/mq…. esagerati, nessuna amministrazione si può chiamare fuori: una peggio dell’altra, una bella lotta per trovare la peggiore.

Per finire si stanno preparando molti lotti di completamento che saranno approvati piano piano strada facendo. Questa non è una politica responsabile, sul territorio di Sforzatica rimarrà libera solo la zona oltre l’area feste fino al recente insediamento ma credo ancora per poco visto gli appetiti dei nostri amministratori. Ho letto i dati sulle superfici di edificabilità e di permeabilità della zona ma non sono d’accordo perché non tengono conto di strade, piazze, viali interni e tutto quanto piastrellato e/o cementificato che rendono il terreno impermeabile sottraendo superfice allo svolgimento dei processi fisici, chimici e biologici per la produzione di biomasse nel terreno, per assorbire acqua e mantenere le riserve. E poiché non si sente mai parlare di strade smantellate, è logico pensare che questo dato non calerà mai, anzi, è in costante aumento. Un consistente contenimento del consumo di suolo è la premessa per garantire una ripresa sostenibile dei nostri territori attraverso la promozione del capitale naturale e del paesaggio, l’edilizia di qualità, la riqualificazione e rigenerazione urbana, oltre al riuso delle aree contaminate o dismesse (sogni per ingenui), anche perché l’esistente è quasi sempre malfatto, degradato, e/o con amianto. Finiamola di concentrarci solo su nuove gettate di cemento, su insediamenti caotici, pianificazioni territoriali deboli, ambiguità legislativa e speculazioni.  Negli ultimi anni la popolazione di Dalmine è rimasta pressoché stabile, forse è diminuita di qualche unità, ma nel frattempo si sono costruiti un numero impressionante di nuove abitazioni, poli commerciali e grandi costruzioni. Il terreno è la nostra riserva energetica più importante, comunica con l’aria, trasporta l’acqua nelle cavità sotterranee, favorisce i processi biochimici, rende possibile la fertilità delle piante e la vita dell’uomo. Una legge in itinere alla Camera vuole azzerare entro il 2050 il consumo del suolo, altra legge simile è ferma in regione, lodevoli iniziative, ma per allora tutto sarà già occupato da nuove costruzioni considerando che in Italia vengono cementificati circa tre mq di suolo ogni secondo (nov. 2015 magg. 2016 - fonte ISPRA 2017 - pari a 250.000 mq il giorno). Vero, molti settori sono in crisi, le casse dei comuni sono vuote ma è sbagliato rispondere con la cementificazione degli spazi ancora liberi per qualche onere di urbanizzazione. E' una pratica folle alla quale si oppongono ormai non solo gli ambientalisti ma anche gli operatori economici che conoscono bene la domanda che proviene dal mercato perché il terreno edificabile sta inesorabilmente diminuendo.

     

 


 gianni facoetti    -   dalmine, ottobre 2017