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 Malgrado che da anni le leggi impongano l’eliminazione delle barriere architettoniche, che impediscono a molte persone, disabili e non, di compiere autonomamente qualsiasi attività, si continua a non realizzarle nemmeno per le nuove costruzioni. Non c'è da stupirsi, quindi, se ancora oggi può accadere che in una città, come Dalmine, sia progettata una viabilità senza tener conto dell’accessibilità ai portatori di handicap. Teniamo presente che anche un solo caso è sinonimo di trascuratezza. Nella frazione di Dalmine-Sforzatica in Via Dante stanno terminando una grossa costruzione eliminando, di fatto, un tratto di marciapiede. Al suo posto una lingua di terreno a giardino, il percorso pedonale è all’interno del fabbricato, per la visita ai negozi come in un supermercato, accessibile scalando  l’accesso da lontano e per uscita una discesa ripida che termina direttamente sulla careggiata della strada laterale (un percorso di guerra). È anche vero che dopo una prima segnalazione denuncia sono corsi subito ai ripari costruendo uno scivolo sul lato della stradina per cercare di abbreviare il percorso. Tuttavia, come sempre, quando si fanno ripieghi, la modifica è peggiore dell’originale. Questo è un modo sbagliato di gestire il territorio, in questo mondo si calpesta la dignità delle persone. Non è più semplice e pratico ricostruire sul davanti il marciapiede al posto dell’aiuola, com’era prima della ristrutturazione. Le barriere non rappresentano un ostacolo solo per chi ha difficoltà ufficialmente riconosciute: chiunque, infatti, può affrontare periodi d’inabilità temporanea e tutti, invecchiando, avranno sempre più bisogno di strutture e spazi che permettano di mantenere il più possibile una certa indipendenza. In una città come Dalmine dove recentemente si è speso, giustamente, milioni di euro per una costruzione al servizio dei disabili, non si capisce come non si censurino certe realtà negative come questa. E’ davvero così difficile proporre soluzioni per l’accessibilità al fine di rendere la vita di persone disabili non tanto migliori ma almeno normali? Oppure i principi di uguaglianza e solidarietà sono destinati a rimanere scritti sulla carta?
Dalmine, gennaio 2011
 
 
 Via Dante prima: con marciapiede
esistente da sempre
 

  Via Dante dopo: senza marciapiede
dicembre 2010