p753comunedalminesmallLe elezioni comunali 2019 a Dalmine (BG) si terranno, come in molte altre parti del Paese, questo 26 maggio in contemporanea quindi con le elezioni europee. Ventitré mila e seicento sono gli abitanti chiamati a scegliere il successore del sindaco uscente pro tempore del PD. I candidati in corsa per la poltrona di primo cittadino di Dalmine sono quattro, sicuramente troppi ma soprattutto, vista la loro provenienza e appartenenza politica, sono il frutto della mancanza di coesione, di coerenza e di credibilità nella gestione della cosa pubblica. Una corsa ad ostacoli che vede favorita la Lega, con il sostegno della lista “Noi siamo Dalmine”, per il traino in campo nazionale di Matteo Salvini.

Non escluderei però un colpaccio della sinistra del PD che, come ben sappiamo per esperienze passate, non muore mai, è sempre latente e in agguato pronta a risuscitare e fare ulteriori danni. Le altre due liste, per quando valide nei contenuti e personaggi, faranno solo mancare il quorum a uno dei due contendenti al primo turno e avranno, al contrario, un importante ruolo nel caso del probabile ballottaggio. L’analisi della passata consigliatura non è delle più performanti, non ha brillato né per invettiva né per capacità organizzativa. Basta guardarsi attorno all’interno della città, marciapiedi incalpestabili, sensi unici decisamente sbagliati, poca manutenzione del verde e dei parchi pubblici, rotatorie o rotonde da non menzionare addirittura due in un solo incrocio, partecipazione dei cittadini  solo tra di loro e molto pochi gli altri. La scelta degli assessori non candidati non ha pagato completamente, salvo alcune eccezioni non hanno prodotto risultati positivi. Continua purtroppo la distruzione del suolo, non si ferma un attimo, a causa degli oneri di urbanizzazione che salvano i bilanci del comune.
Fa discutere il nuovo contratto di raccolta rifiuti, che presto entrerà in funzione, il servizio raccolta della parte “secco indifferenziato” verrà fatto tramite contenitori dotati di microchip per l’applicazione della “Tari puntuale”. Penso e sono convinto che questa procedura produrrà più spesa, meno benefici e solo qualche contentino ai più pignoloni ma tanto fastidio a tutti gli altri. Questo sistema è già stato sperimentato in diversi comuni con scarsi risultati e poi abbandonato, produrrà solo sacchetti sparsi ovunque, rifiuti infilati nell’umido o nei cestini di raccolta rifiuti pubblici. Il metodo migliore, è risaputo, è informare ed educare, i bambini devono essere educati da subito, ci deve essere continua informazione sul mondo dei rifiuti, se si vuole davvero migliorare e aumentare la percentuale di rifiuti raccolti oltre l’efficienza del sistema.  Anziché applicare altre tariffe sarebbe più utile stabilire premi specifici per stimolare la popolazione.
La relazione obbligatoria di fine mandato, quinquennio 2014/2019, debitamente certificata dall’organo di revisione economico finanziario non rivela niente d’interessante ma solo un resoconto per gli addetti ai lavori. Si ravvisa altresì  un eccesso di regolamenti che strozzano il cittadino e il resoconto sbandierato dai simpatizzanti è solo la somma dei provvedimenti abituali di cinque anni di governo e nulla più.

Dalmine, 12 maggio 2019   fac/