Mé, se per sórt me sènte ü cuach dulùr,
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Io, se per caso mi sento dei dolori, non perdo tempo: mi faccio visitare. Poi pago il dottore per quello che devo, perché è giusto: anche il dottore deve vivere. Dopo corro da un uomo pratico del mestiere per farmi fare per bene la ricetta. Pago anche lui per quel tanto che gli spetta perché è giusto: anche il farmacista deve vivere. E quando ho fatto fare la medicina. la vuoto tutta quanta in un bicchiere, la lascio li a raffreddare per tutto il giorno. Poi al mattino quando mi alzo, la vuoto tutta quanta nel lavandino perché, dopo tutto, è giusto che viva anch’io. |
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