Rifiuti Zero

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Il simbolo internazionale per i materiali riciclabili (Unicode U+267B)

Con Zero rifiuti o Rifiuti Zero (in inglese Zero Waste) si indica una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti ma risorse da riutilizzare come materie prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. Il processo si basa sul modello di Economia circolare e salvaguardia delle risorse presente in natura.[1]

Tra i suoi maggior teorizzatori vi è il prof. Paul Connett, professore emerito della St. Lawrence University.[2]

Metodologia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'industria questo processo coinvolge la creazione di attrezzature differenti da quelle utilizzate nella normale produzione capaci di rigenerare prodotti già utilizzati. Un esempio può essere il ciclo di una bottiglia di vetro per il latte. La risorsa iniziale è la sabbia silicica, la quale viene trasformata in vetro e successivamente in una bottiglia. La bottiglia viene riempita di latte e distribuita al consumatore. Al momento, i normali metodi di gestione dei rifiuti dispongono che la bottiglia venga gettata in discarica. Ma con il metodo Rifiuti Zero la bottiglia può essere affittata al momento dell'acquisto tramite un deposito, e viene riportata indietro dopo l'utilizzo. La bottiglia viene quindi lavata, riempita e rivenduta. Gli unici materiali sprecati sono l'acqua di risciacquo e le risorse di energia e di materiali necessari alla logistica del trasporto dei vuoti.

Rifiuti Zero può rappresentare un'alternativa economica al sistema dei rifiuti tradizionale, dove nuove risorse vengono continuamente utilizzate per rimpiazzare le risorse finite in discarica. Può anche rappresentare un'importante alternativa per l'inquinamento visto che la discarica produce una quantità significativa di inquinamento ambientale.

Schematicamente è possibile riassumere la strategia Rifiuti Zero in tre punti:

  1. eliminare incenerimento dei rifiuti e strutturare un sistema di raccolta che aumenti la quantità di materiale differenziabile e ottimizzi la qualità del materiale da riciclare, diminuendo contestualmente la quantità di rifiuti prodotti;
  2. incentivare il riuso del materiale riciclato, la riparazione di oggetti e operare scelte di vita che diminuiscano la percentuale di scarti (es. uso di prodotti alla spina);
  3. sostenere la progettazione e la produzione di prodotti totalmente riciclabili, riutilizzabili e riparabili (o strategie di riutilizzo come il cosiddetto vuoto a rendere).

Rifiuti zero in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo comune italiano a aderire alla strategia Rifiuti Zero è stato Capannori, (LU, in Toscana) il 14 giugno 2007[3][4] su impulso di Rossano Ercolini, che ha infatti ricevuto nel 2013 il Goldman Prize, il cosiddetto premio nobel per l'ambiente[5][6].

Al 14 febbraio 2018 sono 232 i comuni italiani aderenti alla strategia Rifiuti Zero, per un bacino complessivo di 5.904.503 di abitanti.[7]

Area Comune Provincia ab.
Nord Aviano (PN) 8890
Nord Colorno (PR) 8947
Nord La Spezia (SP) 92189
Nord Levanto (SP) 5144
Nord Portovenere (SP) 3890
Nord Mirabello Monferrato (AL) 1309
Nord Monte San Pietro (BO) 10693
Nord Sasso Marconi (BO) 14737
Nord Vinchio (AT) 567
Centro Anguillara Sabazia (Roma) 18997
Centro Borgo a Mozzano (LU) 6651
Centro Calcinaia (PI) 12735
Centro Capannori (LU) 46272
Centro Carrara (MS) 60309
Centro Cerveteri (Roma) 37251
Centro Corchiano (VT) 3574
Centro Forte dei Marmi (LU) 7133
Centro Massarosa (LU) 21820
Centro Monsano (AN) 3305
Centro Ladispoli (Roma) 42034
Centro Manziana (Roma) 7806
Centro Montignoso (MS) 9986
Centro Oriolo Romano (VT) 3691
Centro Pietrasanta (LU) 22955
Centro Porcari (LU) 8760
Centro Seravezza (LU) 12314
Centro Trevignano Romano (Roma) 5754
Centro Umbertide (PG) 16302
Centro Vicopisano (PI) 8540
Centro Villa Basilica (LU) 1475
Centro Senigallia (AN) 43988
Sud Agerola (NA) 7660
Sud Alessano (LE) 6045
Sud Benevento (BN) 56604
Sud Boscoreale (NA) 25792
Sud Boscotrecase (NA) 9605
Sud Casal Velino (SA) 5344
Sud Castelnuovo Cilento (SA) 2825
Sud Cerignola (FG) 56919
Sud Cerzeto[8] (CS) 1320
Sud Corsano (LE) 5198
Sud Frigento (AV) 3418
Sud Gagliano del Capo (LE) 4863
Sud Giffoni Sei Casali (SA) 4948
Sud Maiori (SA) 5343
Sud Morciano di Leuca (LE) 3018
Sud Napoli (NA) 909906
Sud Patù (LE) 1687
Sud Piano di Sorrento (NA) 12285
Sud Portici (NA) 51959
Sud Salve (LE) 4476
Sud San Sebastiano al Vesuvio (NA) 8609
Sud Somma Vesuviana (NA) 33568
Sud Tiggiano (LE) 2795
Sud Torre del Greco (NA) 80310
Sud Trecase (NA) 8522
Sud Venafro (IS) 10867
Isole Alcamo (TP) 44451
Isole Biancavilla (CT) 22755
Isole Buseto Palizzolo (TP) 2775
Isole Calatafimi Segesta (TP) 6146
Isole Carbonia (CI) 26374
Isole Collesano (PA) 3724
Isole Marineo (PA) 6199
Isole Villa Verde (OR) 310
Isole Oristano (OR) 30618
Isole Olbia (SS) 60450
Isole Carbonia (CI) 26374

Legge di iniziativa popolare[modifica | modifica wikitesto]

In Italia è partita un'iniziativa di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare. Al 28 agosto 2014, l'iniziativa ha raccolto 86.794 firme.

Rifiuti zero nel mondo[modifica | modifica wikitesto]

Non mancano nel mondo esempi di attuazione di tale strategia, uno fra tutti quello della città di San Francisco (San Francisco Mandatory Recycling and Composting Ordinance).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Domenichini, Dobbiamo invidiare le ciminiere perché hanno sempre da fumare?, in Informazionesostenibile.info, 26 ottobre 2010. URL consultato il 28 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2013).
  2. ^ Paul Connett, PhD: Curriculum Vitae, su americanhealthstudies.org, agosto 2013. URL consultato il 24 agosto 2014.
  3. ^ Delib. C.C. n. 44 del 14/06/07 (PDF), su comune.capannori.lu.it. URL consultato il 28 agosto 2014.
  4. ^ William Domenichini, Verso Rifiuti Zero: intervista ad Alessio Ciacci, in Informazionesostenibile.info, 6 febbraio 2013. URL consultato il 28 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2013).
  5. ^ Il Corriere: A un italiano il «Nobel per l'ambiente», su corriere.it.
  6. ^ La Stampa: Rossano Ercolini, Rifiuti Zero non è utopia, su lastampa.it. URL consultato il 21 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2016).
  7. ^ Comuni Aderenti, su zerowasteitaly.org. URL consultato il 12 marzo 2018.
  8. ^ Roberto Galasso, Il Comune di Cerzeto aderisce al progetto "Rifiuti Zero", su diritto di cronaca, 24 maggio 2012. URL consultato il 24 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).

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