Il comune di Dalmine nasce ufficialmente il 7 luglio 1927 e deriva dalla fusione di tre ex-comuni “Sforzatica, Sabbio Bergamasco e Mariano al Brembo”. Nessuno di detti ex-comuni aveva adottato un proprio stemma. Tutto ruota attorno alla grande fabbrica, nata nel 1906, che ingrandendosi ha contribuito alla crescita e allo sviluppo del paese che verrà insignito, nell’anno 1994, del titolo di “città di Dalmine”. Durante il periodo fascista e subito dopo la guerra nessuno ne ha mai accennato ma verso gli anni ‘50 si sentì la necessità di dotare il comune di un proprio gonfalone con relativo stemma, che rappresentasse il Comune nelle cerimonie ufficiali.  Il sindaco di allora, Dott. Sandrinelli, iniziò la procedura dando incarico allo studio Araldico di Genova, diretto dal Conte Adriano Guelfi Camajani, di eseguire un accurato studio sulla genesi storica dei tre ex-comuni e delle famiglie gentilizie o di maggior lustro eventualmente ivi esistite al fine di elaborare un progetto di stemma sulla base di elementi sicuri e precisi. L’iter ebbe inizio il 30 giugno 1948 con la lettera di richiesta di collaborazione alle parrocchie del territorio e alla Dalmine S.p.A. perché era intenzione inserire nello stemma simboli che rappresentassero i tre ex-comuni unificati. Aderirono solo la parrocchia di Sabbio e la Dalmine S.p.A. con i bozzetti riprodotti a lato con le relative motivazioni.

Le uniche polemiche alla composizione dello stemma furono con il parroco di Sabbio, il quale sosteneva che, non essendo la famiglia Camozzi originaria di questa zona, non la riteneva tanto importante da essere immortalata nello stemma comunale e propose quindi i simboli descritti nel bozzetto realizzato dal Curato Don Vitali. La proposta fu bocciata dall’amministrazione.
L’altra polemica riguardò il castello che lo studio araldico di Genova propose nello stemma per rappresentare Sabbio poiché attorno all’anno 1000 vi sarebbe stato un castello sul suo territorio. Furono richieste prove in tal senso ma non furono mai prodotte.

L’amministrazione Comunale non inserì quindi il simbolo del castello ma ripiegò sul “camoscio” della famiglia Camozzi che calpesta i verdi prati di Sabbio. L’intenzione fu di ricordare nello stemma la famiglia Camozzi succeduta ai Canonici di Santo Spirito di Bergamo nei possedimenti terrieri di Sabbio.  Per tale scopo si pensò bene di inserire nello stemma il “camoscio” (Camòs – Camozzi) e il giglio che figura anche nelle pezze araldiche della famiglia Camozzi, consapevoli che la suddetta famiglia concesse la propria villa in Dalmine quale sede del primo Comune e vendette i propri terreni alla società Anonima Dalmine sui quali sorse lo stabilimento.

   
Stemma Ufficiale del
comuneDi Dalmine
Bozzetto eseguito
dal Parroco di Sabbio
Bozzetto eseguito dalla
Dalmine-Ing Greppi

Dopo diverse vicende il bozzetto e la blasonatura furono approvati con delibera consigliare n. 67 nella seduta del 19.12.1951. Il bozzetto, corredato anche da notizie storiche del territorio, fu poi inoltrato a Roma per essere sottoposto all’approvazione dell’Ufficio Araldico dell’archivio Centrale dello Stato. In data 26.01.1954 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi vista la domanda, gli atti prodotti e il regolamento su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri A. Fanfani, concesse al comune di Dalmine “Stemma” e “Gonfalone”.

   


Roma 29 gennaio 1954: Decreto del Presidente della Repubblica per la concessione Stemma e Gonfalone con Allegato al decreto

   
   
Dalmine 16 ottobre 1955: cerimonia inaugurazione e benedizione del nuovo gonfalone del Comune di Dalmine.
Delibera Comunale di adozione dello stemma e gonfalone


Descrizione Stemma e Gonfalone:

STEMMA:
Partito: nel primo troncato:
a)       d’azzurro al giglio d’argento;
b)    di verde al camoscio al naturale sopra un terreno erboso; nel secondo di oro al castello di rosso, torricellato di uno, aperto e finestrato del campo. Ornamenti esteriori da Comune.

GONFALONE:
Drappo partito di giallo e di verde, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopradescritto con l’iscrizione centrata in argento. COMUNE DI DALMINE. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori giallo e verde, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorarti dai colori nazionali frangiati di argento.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri è incaricato della esecuzione del presente Decreto che sarà registrato alla Corte dei Conti e debitamente trascritto.
Dato a Roma, addì 26 gennaio 1954
Firmato:   Luigi Einaudi
Controfirmato:  Fanfani


Descrizione dello Stemma comunale secondo le ricerche storiche effettuate dallo studio araldico di Genova su incarico dell’Amministrazione Comunale di Dalmine.

a)    d’azzurro al giglio d’argento: il giglio di Maria. La Madonna - Mariano. Rappresenta il disciolto Comune di Mariano al Brembo.

b)    Di verde al camoscio al naturale sopra un terreno erboso; rappresenta un terreno molto fertile quale era quello del Comune di Sabbio Bergamasco.
Nel secondo di oro al castello di rosso, torricellato di uno, aperto e finestrato del campo, due torri sovrapposte rappresentano la torre di Sforzatica S. Andrea.

Ornamenti esterni da Comune: Sopra lo stemma la “corona di comune”, formata da un cerchio aperto da quattro pusterle (tre visibili) con due cordonate a muro sui margini sostenute da una cinta aperta da sedici porte (nove visibili) ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine, il tutto d’argento e murato di nero. Il tutto abbracciato da due fronde una d’alloro sulla sinistra (l’onore) e una di quercia sulla destra (la forza).

Il gonfalone fu acquistato dall’Amministrazione Comunale di Dalmine dallo studio araldico di Genova, nelle dimensioni e carateristiche richieste, il 1° agosto del 1953 al prezzo di Lire 29.000.

    G08 FotoGonfalone

Gonfalone del Comune di Dalmine
Tratto da uno studio di Enzo Suardi e Fratus Roberto


 

Dalmine, Settembre 2009 - Facoetti