LE SANTELLE DI DALMINE
Tra la fine del '700 e l'800, fino a prima della 2° guerra mondiale, a giudicare da ciò che è rimasto, è il periodo in cui sono comparse le "santelle" ossia le immagini popolari di soggetto religioso dipinto sulle case comuni, o con piccolo altare a forma di cappella come segno di devozione o come "grazia ricevuta". I segni del tempo hanno irrimediabilmente compromesso questa espressione della cultura popolare, che a volte ha tratti grossolani e ingenui, ma a volte ha anche tratti di una certa aspirazione artistica. A Dalmine non ne sono rimaste molte mentre erano, come in ogni paese della nostra zona, molte di più; in parte sono andate perdute con la demolizione di vecchie abitazioni, in parte sono degradate a tal punto che non rimaneva quasi nulla. Le santelle erano spesso edificate per scongiurare calamità ed epidemie; perché il raccolto dei campi fosse proficuo; per ricordare i cari defunti. È un vero peccato questa scomparsa, perché perdiamo una parte delle nostre radici, dei nostri ricordi, dei nostri valori. Sarebbe stato doveroso recuperarli e conservarli perché .. se non si conosce il passato, è più difficile affrontare il presente e prepararsi al futuro.
![]() |
![]() |
![]() |
Dalmine - Basso Brembo Via XXV Aprile - scendendo l’alveo del Brembo dal Villino Rosa, nella seconda discesa troviamo una santella (cappella) chiamata “santella degli Alpini”. Non ci sono molte notizie al riguardo della sua collocazione storica della sua edificazione, potrebbe risalire a prima del 1.500. Una piccola targa posta sul lato destro della santella riporta le seguenti indicazioni: Restauro: Agosto 1571 - Marzo 1971 - Maggio 2007. E’ stata restaurata dagli alpini nel 2007 e inaugurata con cerimonia religiosa il 4.05.07 alla presenza degli alpini e dei mecenati del restauro.
.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Dalmine – Santella di Brembo all’incrocio tra Via 25 Aprile e Via Sabotino.
Sua Ecc.Mons Bernareggi, il 10 sett. 1949 ereggeva a Vicariato autonomo la zona di Brembo e, con la stessa data, nominava vicario don Piazzoli. Il vicariato era appena nato che già si pensò di onorare la Madonna per averne la materna protezione. Su suggerimento del parroco di Sforzatica S. Andrea si cominciò la costruzione d’una piccola cappella dedicata alla Madonna Addolorata. Su un terreno, donato da Santo Rigamonti, il lavoro fu compiuto in pochi giorni, grazie al lavoro di uomini del posto. Nel tempietto fu posta una terracotta rappresentante la Madonna Addolorata e una lapide ricordava che: “Ciò era stato fatto a perenne ricordo del passaggio della celeste Pellegrina – 9 maggio 1949”. Il sabato, 15 ottobre 1949, venne il Vescovo e la benedì. Questa cappella durò per tredici anni, finché dovendosi allargare la strada, fu demolita. Se ne costruì un’altra più indietro di 20m, su uno stesso terreno, più bella e più grande. L’immagine in terracotta della Madonna, fu sostituita con il dono di un gruppo marmoreo, fatto dai coniugi Carrara Giuseppe, sostenuto da un piccolo altare pure in marmo. La costruzione della cappella fu fatta gratuitamente da volenterosi del posto e la benedizione della stessa fu fatta il 15 agosto 1962.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Il sacerdote Rigamonti don Francesco, nato a Sottoriva di Locate l’11 sett. 1870, nel 1948, in occasione della solennità della Madonna del Patrocinio, celebrò nella parrocchia di Sforzatica S.A. il 50mo di ordinazione sacerdotale. Morì in casa del nipote Santo Rigamonti a Sforzatica il 20 febb 1953. Ha fatto costruire presso la cascina una piccola cappella dedicata alla S. Famiglia, con altare, pietra sacra, via crucis; dove saltuariamente si celebra la S. Messa. Il 16 luglio 1927 don Francesco dichiara e riconosce che tutti i fedeli hanno diritto di accedere a detta Cappella nel tempo in cui si celebrano i divini uffici.