Le sette parrocchie e le chiese di Dalmine.
LA CHIESA PARROCCHIALE DI SFORZATICA SANTA MARIA
Il 17 ottobre del 1960, si diede inizio alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale (foto a sinistra), che fu consacrata il 29 aprile 1963 dal vescovo Giuseppe Piazzi e che la dedicò a San Michele e al Santissimo Redentore. Edificio dal tipico profilo padano a capanna, con strutture e travature in cemento a vista, costruita dalla Ditta Ferretti di Dalmine su disegno dell’ing. Franco Mazzoleni. Chiesa a pianta rettangolare, larg. di m16 ed una lung. da porta a balaustra di 25,85, superfice platea mq 445 con capienza di ca 1.400 persone, altezza da un min. di 9 m ad un max di 12 m. Nel presbiterio due tele raffiguranti il transito di S.Giuseppe e S. Antonio da Padova di Pietro Servalli (1920) che provengono dalla vecchia chiesa. Nella parte centrale dell’abside viene posta nel 1969, la statua, alta m 3,20 in legno di tiglio, del Redentore, opera di Vincenzo Demetz di Ortisei. Il campanile porta la data del 1770 ed è quello della vecchia chiesa. La parrocchia di Sabbio, con la riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu compresa nella zona pastorale X (decreto 28 giugno 1971) e, con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi (decreto 27 maggio 1979), è entrata a far parte del vicariato di Dalmine-Stezzano. Nel1995 è posta sulla facciata una grande statua in vetroresina, opera dell’artista Giò Locatelli di Osio Sotto.
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E’ una chiesa molto antica, probabilmente costruita su antichi resti romani, risale a prima del 909 e può essere considerata l’edificio più antico e di maggior rilevanza artistica presente sul territorio dalminese. L’attuale struttura invece si colloca nel Medio Evo soprattutto per la somiglianza con antiche basiliche romane. Essa è sorta sulle rovine o presso le rovine di un antico tempio pagano dedicato a deità campestre (Bacco o Cerere). Durante i lavori di ristrutturazione, nei vari periodi, si sono avuti diversi ritrovamenti, (ora custoditi nel museo di Bergamo): una base decorata a festoni, un’ara cilindrica, un fusto di colonna scanalato etc. La chiesa fu consacrata nel 1595 da parte del Vescovo Milani. Una volta nella chiesa c'era un pozzo con acqua che nella festa della Natività di Maria, l'8 sett. 1635 guarì un bambino. Da allora è iniziata la devozione alla Madonna della Natiività. Nell’anno 1907, nei mesi estivi, il parroco della chiesa fu Don Angelo Roncalli, (futuro Papa 1958÷1963, San Giovanni XXIII). La chiesa è a unica navata lunga m 17 e larga m 8, il coro e il presbiterio occupano altri 10x6 m. Una cupola ottagonale copre l’altar maggiore e vi è dipinta l’incoronazione della vergine, mentre nelle mezzelune sottostanti sono rappresentati i misteri: ne è autore il pittore Calandra. La torre campanaria fu costruita tra il 1621 e il 1629 abbattendo l’esistente, sulla sommità della stessa è stata posta, in un secondo tempo, la statua della Madonna,
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LA CHIESA PARROCCHIALE DI GUZZANICA | ||||
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A sinistra e al centro la nuova chiesa che è stata inaugurata nel 2004 e dedicata a Papa Giovanni XXIII (papa Roncalli). Sul piccolo campanile è stato montato un concerto di 6 campane, di cui la più piccola fissa, in Reb4, fuse dalla Fonderia Allanconi di Ripalta Cremasca (CR) nel 2004 - Concerto solenne delle 5 campane maggiori (in elettrico-manuale). A destra la chiesa vecchia di S. Vito, Modesto e Crescenza (martiri). Nota fin dal 1260 apparteneva alla pieve di Lallio. Tra le fonti di carattere generale esiste menzione di una chiesa, in località Guzzanica, fin dal secolo XIII. In una lista delle chiese di Bergamo, sottoposte a censimento deciso dalla Santa Sede circa nel 1260, infatti, era inserita nel primiceriato di Lallio. Nel 1304 tra i partecipanti al Sinodo diocesano è attestata la presenza di “Petrus de Roetta clericus” della chiesa di San Vito e Modesto di Guzzanica. Un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una “nota ecclesiarum”, delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte si trova attestazione della chiesa di Guzzanica, nella pieve di Lallio. Nella giurisdizione sulla chiesa di Guzzanica, nell’epoca post-tridentina, si susseguirono dapprima la parrocchia di Sabbio e poi quella di Sforzatica S. Maria d’Oleno. Durante la visita pastorale del Vescovo Giovanni Emo, la comunità di Sforzatica S.Maria e la Chiesa di Guzzanica erano citate come rette e curate dallo stesso parroco (Visita Emo 1612-1613). La contrada di Guzzanica assunse una sua indipendenza solo 1958 quando, per divisione delle parrocchie di Sforzatica S. Andrea e S. Maria, venne a costituirsi un vicariato autonomo (1958), poi eretto canonicamente in parrocchia (31 marzo 1965) dall'arcivescovo Clemente Gaddi
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LA CHIESA PARROCCHIALE DI SABBIO BERGAMASCO | ||||
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Non è possibile precisare l’epoca e il fondatore della parrocchia, di sicuro nel 1398 la parrocchia di Sabbio, assieme a quella di Mariano e Sforzatica S.A. già esistevano perché, come da “Notitia cleri mediolanensis” doveva pagare “tasse” come “Cappella de Sabbio” alla diocesi di Milano dalla quale fu smembrata e aggregata alla Diocesi di Bergamo nell’anno 1784. Da segnalare la visita di San Carlo Borromeo il 27 settembre 1566 che benedisse la minore delle campane della chiesa. Una bella settecentesca chiesa col suo campanile pendente e portante il leone alato di Venezia è stata costruita nel 1741, come asserisce Maironi da Ponte. La chiesa (sulla destra), fu consacrata con il titolo di San Michele Arcangelo nell’aprile del 1754 dal vescovo Casimiro de’ Rossi. L’esterno è in stile romano e l’interno in stile Barocco, fu costruita dopo la demolizione della vecchia chiesa. Nella costruzione della nuova chiesa fu usato un solo pezzo della vecchia chiesa demolita, l’architrave della porta con scolpito “Frater Luonardus Calepius Patronus an. MDVII”. Da questo qualcuno potrebbe pensare che la vecchia chiesa fosse dedicata al suddetto frate, invece è sempre stata dedicata a San Michele Arcangelo. Il frate era semplicemente il provveditore, il tutore, il responsabile della chiesa. Nella sacrestia di S. Michele, ristrutturata a nuovo, sono stati recuperati degli affreschi “macabri”. Si tratta di due affreschi raffiguranti Cristo in croce, e la morte sotto forma di scheletro che trattiene un assassino nell’atto di uccidere un viandante, inoltre nella chiesa sono conservati due dipinti di G. Paolo Cavagna. Il campanile della chiesa di S. Michele è pendente e porta il leone alato di Venezia; ha una particolarità: l’orologio è posto su una sola facciata e più alto rispetto alla posizione originale e, inoltre, i numeri sono moderni e non numeri romani, sembra per aiutare i contadini a verificare il tempo d’uso dell’acqua d’irrigazione. Di notte l’orologio era illuminato da una lampada. All’epoca della visita pastorale del vescovo Speranza (1857-1865), si annotava che sarebbe stato opportuno aggregare alla parrocchia di Sabbio la contrada di Guzzanica, appartenente alla parrocchia di Santa Maria d’Oleno nonchè la cascina Beroa di Levate. Nella parrocchia era eretta la sola confraternita della dottrina cristiana e, verso la metà del XIX secolo, si contavano 265 anime. Nel 1957, quando tutte le parrocchie del comune di Dalmine si costituirono in un nuovo vicariato foraneo, Sabbio, stralciato dalla vicaria foranea di Verdello, entrò a farne parte (decreto 13 maggio 1957). Sul campanile un concerto di 5 campane in Fa#3 – fuse dalla fonderia Giorgio Pruneri di Grosio (SO) nel 1953 e consacrate dal vescovo G. Maggi. |
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Nuova chiesa: Il 17 ottobre del 1960, si diede inizio alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale (foto a sinistra), che fu consacrata il 29 aprile 1963 dal vescovo Giuseppe Piazzi e che la dedicò a San Michele e al Santissimo Redentore. Edificio dal tipico profilo padano a capanna, con strutture e travature in cemento a vista, costruita dalla Ditta Ferretti di Dalmine su disegno dell’ing. Franco Mazzoleni. Chiesa a pianta rettangolare, larg. di m16 ed una lung. da porta a balaustra di 25,85, superfice platea mq 445 con capienza di ca 1.400 persone, altezza da un min. di 9 m ad un max di 12 m. Nel presbiterio due tele raffiguranti il transito di S.Giuseppe e S. Antonio da Padova di Pietro Servalli (1920) che provengono dalla vecchia chiesa. Nella parte centrale dell’abside viene posta nel 1969, la statua, alta m 3,20 in legno di tiglio, del Redentore, opera di Vincenzo Demetz di Ortisei. Il campanile porta la data del 1770 ed è quello della vecchia chiesa. La parrocchia di Sabbio, con la riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu compresa nella zona pastorale X (decreto 28 giugno 1971) e, con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi (decreto 27 maggio 1979), è entrata a far parte del vicariato di Dalmine-Stezzano. Nel1995 è posta sulla facciata una grande statua in vetroresina, opera dell’artista Giò Locatelli di Osio Sotto.
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LA CHIESA PARROCCHIALE DI MARIANO AL BREMBO | ||||
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Esisteva anticamente a Mariano, com’è attestato nella bolla di papa Adriano IV del 1155, una chiesa intitolata a San Lorenzo nella plebania di Pontirolo che risale al 1000 ed anche oltre. Si ha notizia certa della visita fatta alla parrocchia dal Cardinale Arcivescovo di Milano S. Carlo Borromeo il 26 settembre 1566 e dal Cardinale Federico Borromeo l’11 giugno del 1614, poiché la parrocchia è appartenuta alla diocesi di Milano fino al 1794. Nel 1566 il suo parroco fu nominato da San Carlo Borromeo, vicario foraneo “ad personam” della nuova vicaria, sorta dallo smembramento della pieve di Pontirolo e che costituì il nucleo primogenio di quella che nel 1598 divenne la plebania di Verdello. L’attuale chiesa parrocchiale di Mariano al Brembo, fu edificata tra il 1760-1772 su disegno di Nicolino Caleppio, da Bartolomeo Merisi di Caravaggio. La chiesa fu edificata a spese comuni e col ricavato della vendita di una casa di proprietà della parrocchia. Grande animatore della costruzione della chiesa fu il parroco Don Giovanni Magri di Osio Sotto. La chiesa è di stile barocco e l’architetto fu il celebre Nicolino dei Conti di Caleppio (detto il Caleppino). L’autorità pontificia, con atto del 13 novembre 1786, autorizzava la procedura di passaggio della parrocchia di San Lorenzo di Mariano al Brembo alla diocesi di Bergamo. Infatti, la parrocchia di Mariano, negli anni successivi compare nella circoscrizione vicariale di Verdello. Nel 1820, entro i confini della parrocchia, era annotata un’altra chiesa, intitolata alla Beata Vergine Addolorata a cui si aggiungerà quella dedicata a Santa Caterina di proprietà Alborghetti. La parrocchia fu consacrata con il titolo di San Lorenzo martire e del Santo Nome di Maria, dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi, il 16 settembre 1832. La chiesa è perfetta nelle sue parti: la tazza è dipinta dal rinomato pittore milanese F. Ferrari, il coro della chiesa è artistico, del Cavagna o di scuola Fantoniana, dietro l’altare maggiore vi è un dipinto della Madonna in trono col bambino fra le braccia, con S. Lorenzo Martire in piedi a sinistra e S. Caterina a destra in ginocchio. L’opera è di un ignoto pittore veneziano. Ai lati sono posti altri due dipinti che rappresentano la nascita della Beata Vergine. Questi due quadri furono portati a Bergamo provenienti dalle monache di Sant’Anna in Venezia e poi comprati e dati in dono alla chiesa dai Conti Alborghetti. Attorno all’altare altri sei dipinti ovali, del 700-800, ricordano la vita di S. Giuseppe. Nel 1861 la chiesa di San Lorenzo martire di Mariano aveva la cura di 726 anime e nel 1979 la parrocchia è entrata a far parte del vicariato di Dalmine-Stezzano. Concerto da 5 campane (Le tre grosse sono state fuse da Morella di Como nel 1786; le due piccole invece sono state fuse da Bianchi nel 1950) - Nota: Sul campanile del nuovo santuario furono posizionate 5 nuove campane fuse da Allanconi nel 2012. Chiesa parrocchiale di S. Lorenzo M. - Concerto di 8 campane in La2 fuse da Bianchi nel 1926 (le 3 maggiori sono state rifuse sempre da Bianchi nel 1949). |
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La nuova Chiesa parrocchiale di Mariano al Brembo, | ||||
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La comunità parrocchiale sta costruendo (ora finita), in onore della Beata Vergine Addolorata, una nuova chiesa collocata al centro del quartiere che si è sviluppato verso il fiume Brembo. Nel 1767 quando i marianesi costruirono la nuova Chiesa, più ampia della precedente, gli abitanti erano circa 400 e la edificarono con enormi sacrifici donandoci un capolavoro architettonico. Oggi il quartiere di Mariano conta circa 1460 famiglie con 4.100 ab (31 dic. 2009) e la Chiesa è piccola, con possibilità per solo 140 persone di partecipare seduti e 60 in piedi. Da alcuni anni si celebra la S. Messa domenicale nella sala cinema, con grande disagio spirituale per la comunità. La nuova chiesa avrà una superficie di circa mq. 400 (aula) + mq.90 (presbiterio) e comprende: Battistero Confessionali, Sagrestia, ufficio parrocchiale, abitazione del sacerdote, con sala riunione, Sagrato e collegamento con Oratorio, l’aula dell’assemblea deve abbracciare l’altare. Il Santuario della Madonna Addolorata di Mariano
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LA CHIESA PARROCCHIALE DI BREMBO | ||||
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La chiesa parrocchiale del Brembo di Dalmine è sorta dal nulla in soli 13 mesi. La zona inizia a modificarsi dal 1936, quando era ancora chiamata “Campagne di Sforzatica“. In quell’anno il cav. Giuseppe Bombardieri regalò un pezzo di terreno di circa 8.000 mq al vescovo di Bergamo, mons. Adriano Bernareggi, perché, col tempo, si avesse a edificare una chiesa per la gente del posto e che doveva essere intitolata a Sant’Adriano Martire. Il primo ottobre 1950, dopo una giornata piovosa, essendo presente il Vescovo Mons. Bernareggi, si provvide a disegnare sul terreno la pianta
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LA CHIESA PARROCCHIALE DI SFORZATICA S. ANDREA | ||||
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La chiesa Parrocchiale di S. Andrea in Sforzatica ha origini antichissime. Ancora oggi, dietro l’abside della chiesa settecentesca, rimane una cappella piuttosto lunga e stretta risalente al XI secolo. Questa cappella fu usata dalla comunità fino all’intervento del Caniana e ne è prova la costruzione, avvenuta nel 1694, del campanile addossato alla cappella stessa. Nel 1731 la comunità decideva di ingrandire la cappella ma giunse alla determinazione di costruire la Chiesa nuova. La posa della prima pietra, avvenne un anno dopo l’inizio dei lavori, il 27 ottobre del 1732 e la costruzione venne ultimata nel 1751. Il progetto si deve, secondo De Chaurand, a Candido Modesti, mentre secondo l’Angelini è da attribuire a Gianbattista Caniana. Si pensa però anche che il Modesti abbia predisposto tutti i disegni esecutivi su progetto già ideato dal Caniana.
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LA CHIESA PARROCCHIALE DI DALMINE | ||||
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Dalmine - La chiesa di S. Giusepp | Il giorno dell'inaugurazione | Interno Chiesa S.Giuseppe | ||
La sua storia ha inizio il 19 Marzo 1931. giorno di S. Giuseppe, quando il Vescovo S.E. Mons Luigi Calza consacra la nuova chiesa, completa di tutte le sue opere, e la dedica a S. Giuseppe. Sigilla nella mensa dell’altare maggiore le reliquie dei Santi Vincenzo, Fermo e Teresa di Lisieux. (Chiesa di S. Giuseppe). | ||||
Dalmine, agosto 2009 - facoetti - foto: archivio privato Fratus - agg.1.04.2025 fac/ |
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