Vecchie attività, nuove sensazioni, vecchie glorie…
Entrando in una gelateria ho avuto la sorpresa di vedere uno di quei vecchi tricicli che tantissimi anni fa si vedevano girare per le strade a vendere gelati. I ricordi galoppano veloci e dal gelataio sono presto passato a ricordare altre professioni e attività che sono durate (più o meno) fino ai primi anni sessanta, settanta. In effetti, sono numerose le attività lavorative scomparse. Alcune me le ricordo per averle viste direttamente, altre le conosco per averne sentito parlare. Per esempio quando rientravo, con le mani e faccia sporche, mia madre mi diceva: “ta sömeèt ol magnà”. (era colui che riparava le pentole ed era sempre sporco di nero). Quello che stò presentando può essere considerato un concentrato di curiosità del passato. Nessuna presunzione di illustrare tutti i lavori ma presentare alcune fotografie che li rappresentano.
- Dalmine: lavori nei campi.
- Classico falegname riparatore e costruttore di botti
- Mugnaio all’opera nel mulino
- L'impagliatore al lavoro.
- Lo zoccolaio
- Il maniscalco
- L'arrotino: era ambulante e veniva da fuori paese. Una volta sul posto richiamava la gente invitandola ad affilare le lame di coltelli, forbici e altri strumenti. Portava con se un trabiccolo a ruota, molto pesante ed ingombrante.
- Ol Poiat: come si faceva il carbone con la legna. (da L'Eco di Bergamo - dimostrazione in val taleggio del 2008)
- La Falce (la ranza): questo era il metodo per affilarla, mediante martellatura.
- La sfogliatura (deroscassiù): era fatta per lo più dopo cena nelle lunghe serate autunnali, giovani e anziani, uomini e donne procedevano a staccare le brattee della pannocchia per mettere allo scoperto i chicchi. In seguito le pannocchie sfogliate venivano riunite a mazzi, poi appese alle balconate di legno per seccare per poi essere sgranate e portate al mulino.
- Dalmine, anni '40: Scuola officina per giovani apprendisti.
- Lavandaie all'opera
- Fabbro arrotino
- Dalmine: Trasporto letame nei campi di Sforzatica per la concimazione del terreno prima dell'aratura e della semina.
- Lavoro nei campi con nuove macchine agricole.
- Il giornalaio degli anni 50.
- Il macellaio, (massàder) aveva il compito di uccidere e confezionare il maiale per i contadini. Avvenimento atteso tutto l'anno perchè significava cibo più abbondante e più ricco del solito. Del maiale veniva utilizzato tutto.
- Autorimessa della Pro Dalmine, in via Locatelli, modernamente attrezzata, con 764 mq di superfice e un volume di 4.289 mc. poteva ospitare oltre 40 autovetture.
- Bottega di calzolaio (Scarpulì) di Colciaghi e Amboni.
- Vecchia bottega del Barbiere Fratus sotto i portici di Dalmine. Di recente ha ottenuto dalla Regione Lombardia, con decreto 14 dicembre 2009 n.13959, il riconoscimento di "Negozio Storico - Barbiere Fratus".