La Torre Branca, originariamente Torre Littoria e poi anche Torre del Parco, è una costruzione in acciaio ubicata all'interno del Parco Sempione a Milano. Con i suoi 108,60 metri è all’incirca alta come il Duomo che lo supera di pochissimo. Allora era la Madonnina (108,50) il limite d’altezza invalicabile per Milano ma a dispetto dei limiti imposti da Mussolini la torre la supera di pochissimo. Quel piccolo capolavoro che è la Torre Littoria fu realizzata nel 1933 e inaugurata il 10 agosto stesso anno in occasione della Quinta Mostra Triennale delle Arti Decorative di Milano. Era destinata esclusivamente ai visitatori della Triennale per la visione dall'alto dell'esposizione. Esile e trasparente, vera “sfida” architettonica, con rastremazione assai leggera che le conferisce un aspetto quasi prismatico, fu eretta a tempo di record, scavi iniziati il 15 genn. 1933 e il faro acceso la sera del 4 giugno. Progettata da Cesare Chiodi, Gio' Ponti e da Ettore Ferrari per il calcolo delle strutture fu inaugurata col nome di Torre Littoria, venne anche chiamata in seguito Torre del Parco e alla fine Torre Branca. Costruita interamente in tubi di acciaio “Dalmine” ad alta resistenza (carico di rottura 55÷65 Kg/mmq) la torre ha forma tronco-piramidale a sezione esagonale, con lato di 6 metri alla base e 4,45 all'altezza di 100 metri, i tubi portanti hanno diametro variabile da 432 mm alla base a 165 mm in sommità con spessori da 15 agli 8 mm, divisi in tronchi di lunghezza decrescente da m 15,00 a m 7,998, muniti alle estremità di flange filettate collegate tra loro con bulloni. Ai tronchi sono applicati dei fazzoletti per l’attacco delle tralicciature, costituite da piastre attraversanti diametralmente il tubo e saldate elettricamente dalle due parti. I tralicci si sviluppano nei piani delle facce laterali della piramide e sono pure elementi tubolari Dalmine con diametro variabile da 178 mm a 108 mm con spessori dai 9 a 6 mm, alle estremità le teste sono chiuse ad ogiva e fresate per permettere l’inserzione delle piastre saldate. La gabbia è poi controventata orizzontalmente da telai reticolati collocati a distanze variabili con elementi tubolari di diametro da 136 mm a 82 mm terminanti a ogiva e saldati alle piastre. A quota 97 m una robusta piattaforma di travi reticolari sostiene la cabina per il ristorante che ora non c’è più, (conteneva 12 tavoli a 4 posti cad.. Sopra al ristorante un belvedere esagonale aperto e riparato da una pensilina. Più sopra la torre si restringe nella lanterna terminale del faro a specchio parabolico di 90 cm di apertura utile con sorgente luminosa da 5.000 Watt a incandescenza con visibilità in atmosfera di 90 Km.
All’interno della struttura una seconda torricella prismatica di m 1,350 di lato fatta di elementi tubolari con diam da 60 a 80 mm serve da gabbia per l’ascensore e intorno ad essa si sviluppa ad elica una scaletta di servizio di 520 gradini.  A terra la torre è ancorata a un blocco di fondazione cilindrico in cemento armato profondo circa sei metri e vuoto all’interno dove trovano alloggio le attrezzature per l’esercizio. (motore ascensore, impianto sollevamento acqua, trasformatori. prese di terra ecc). Per il montaggio in altezza si utilizzò la stessa torricella centrale, la quale, facilmente montabile, serviva come alloggiamento a una speciale gru formata da un albero tubolare di 9 m con un braccio di carico con raggio d’azione di 7,00 metri azionata da terra con un argano. La cabina ascensore in lega di alluminio, capace di portare 8 persone, è sostenuta da quattro funi da 15 mm cha la collegano al contrappeso. Nel 1939 (sei anni dopo la costruzione) sulla sommità fu installato dall'EIAR un sistema trasmittente per la nascente radiovisione (l'attuale televisione). La torre fu chiusa alle visite nel 1972 e, dopo un primo restauro, fu riaperta alle visite per poco tempo. In occasione dei Mondiali di Calcio del 1990, il sipario su di lei si rialzò e rivenne ristrutturata un'altra volta con l'intervento della “Distillerie Fratelli Branca” e riaperta ai visitatori nel 2002. Attualmente la torre è utilizzata solamente a scopi panoramici, oltre a ospitare alcuni ripetitori per servizi radio.
Un modernissimo impianto ascensore permette la salita sulla Torre, a 5-6 persone per volta, fino a 99 metri in circa 90 secondi, in caso di maltempo la Torre rimane chiusa. La vista del panorama, tempo permettendo, dà la possibilità di spaziare dagli appennini alle alpi oltre che una panoramica completa di Milano. Al piano terra la copertura e la parete, in cristallo trasparente sul lato del parco, consentono una visione prospettica dell'interno della torre.
Da segnalare alcune imprese che ci lavorarono e contribuirono alla sua realizzazione, in primis va ricordato il generoso contributo di prestazioni e di fornitura, completamente gratuita, degli Stabilimenti di Dalmine che fornirono tutto il  materiale tubolare e accessori (circa 152 tonn di cui: 122 tonn di tubi lavorati alle estremità, altre 10 tonn di flange e bulloni e 20 tonn di lamiere, per un valore di L 500.000) e diedero l’opera preziosa del proprio ufficio tecnico sotto la direzione degli Ing. Zampi e Ferrari, in particolare quest’ultimo che curò lo sviluppo dei calcoli statici della parte metallica e dei laboriosissimi disegni di progetto in più di 60  grandi tavole. Allo scopo fu costruito un modellino completo in scala.  Altre ditte: le officine Stigler per l’ascensore, Ing. A. Salmoiraghi che regalò il faro, le fonderie milanesi, la Ditta G.F Redaelli che fornì le funi, La Breda, La Ditta M.Rocca per il montaggio, la Ditta Arcos-Hemberg  per le saldature, l’Impresa Malgrati per le opere murarie, la Ditta Dalminese C. Crivelli per le verniciature, etc.

Rif. La torre littoria        di Prof.Dott.Ing. Cesare Chiodi

   
         Immagini della Torre Branca ex Torre Littoria
   
         Immagini della Torre Branca ex Torre Littoria
   
Immagini del belvedere e ristorante (ora chiuso)   Manifesto Triennale del 1996

 


Dalmine, marzo 2017    fac/