A Dalmine nel 1977 morivano in uno scontro a fuoco con la banda Vallanzasca due poliziotti della stradale, vittime il Maresciallo di Polizia Stradale Luigi D’Andrea e l’Appuntato Renato Barborini, di anni rispettivamente 31 e 27 . Era la mattina di domenica 6 febbraio 1977 quando un’auto sospetta venne segnalata dalla Polstrada e una pattuglia venne mandata per il controllo. Non appena furono chiesti i documenti, avvenne la sparatoria. E a terra rimasero i corpi dei due agenti in servizio, Luigi D’Andrea e Renato Barborini. Prima di essere colpiti a morte riuscirono a ferire Vallanzasca, catturato nove giorni dopo a Roma.
In memoria di quel tragico giorno, sabato 6 febbraio, alle ore 11.00, tutti gli anni le autorità della zona di Dalmine e Bergamo presenziano alla cerimonia di commemorazione in programma al monumento eretto al casello autostradale di Dalmine. Nella cerimonia di commemorazione si ricordano le parole esemplari che Gabriella Vitali, vedova D’Andrea, ha usato nella prefazione al libro “Nessuno dimentichi”, pubblicato nel 2003: «E’ un monito al singolo cittadino e alle Istituzioni – perché non assopiscano le coscienze nel commosso ricordo, ma si attivino, ciascuno per la parte di propria competenza, perché tragedie analoghe non si ripetano mai più. Vigilare in difesa della nostra libertà e della nostra democrazia è un dovere e nessuno, privato o Istituzione, può sottrarsi…»
Toccante anche il discorso del presidente del Consiglio comunale di Bergamo Marzia Marchesi, durante una commemorazione, che ha ricordato Luigi D’Andrea citando le parole che Sandro Pertini ha usato per il maresciallo quando lo ha insignito della medaglia al valore civile: "Con ferma e coraggiosa determinazione non esitava a reagire prontamente con la propria pistola d’ordinanza. Ma nel corso del conflitto a fuoco che ne seguiva, cadeva mortalmente colpito. Luminoso esempio di assoluta dedizione al dovere spinta fino all’estremo sacrificio".
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| Scena del crimine | monumento ai due caduti | |||
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| commemorazione annuale dei due poliziotti uccisi al casello di Dalmine | ||||
Dalmine, gennaio 2021 fac/