Il primo sindaco di Dalmine
Antonio Piccardi, il 1° maggio 1945 , fu nominato primo sindaco del Comune di Dalmine dopo la Liberazione, dal prefetto di Bergamo avvocato Ezio Zambianchi. La sua nomina avvenne su indicazione del CLN del comune di Dalmine e rimase in carica fino alle elezioni del 1946. Durante il suo mandato, il sindaco Antonio Piccardi si occupò principalmente di questioni inerenti il buon andamento della vita in paese con attenzione anche alle famiglie dei lavoratori di alcune industrie locali uccisi dal bombardamento del 6 luglio 1944; si occupò anche delle situazioni personali difficili e di tutte quelle pratiche amministrative e burocratiche necessarie a far ripartire la macchina burocratica comunale in un momento di passaggio e di particolare difficoltà.
Voci dal territorio_38/1
Approfitto dell’inaugurazione del recupero rifugio zona Garbagni per cercare di raccontare quello che un anziano cittadino vede osservando la citta con occhi non molto attenti.
Per prima cosa stiamo superando la pandemia, non siamo ancora fuori e bisogna stare tutti in guardia.
A garanzia della sicurezza dei cittadini le forze di “Polizia Locale” di Dalmine hanno anche a disposizione il cane antidroga Jessie, molto utile all’esterno delle scuole e in luoghi particolari, sembra sia aumentato anche il numero delle telecamere di sorveglianza nelle scuole e nei parchi pubblici, laddove ci sono più disordini legati anche alle baby gang
La nuéna de la Madòna a Treì
A metà del mese di febbraio a Treviglio incomincia la novena della Madonna
di Sant’Agostino. A tutti i trevigliesi e in particolare agli amici dedico questa
poesia scritta in dialetto più di quaranta anni fa.
Erminio Gennaro
Giornali e Programmi tv
Si dice che la stampa, non solo italiana, stia attraversando una crisi preoccupante, le copie cartacee di quotidiani e periodici sono molto meno diffuse rispetto ad anni fa. E’ vero ma dobbiamo registrare che anche le televisioni, pubbliche e private, sono in sofferenza. Il problema solo in parte si giustifica a causa dell’affermazione di Internet. I social poi dominano la scena e coinvolgono la gente che in pochi anni si è convinta che le notizie e i commenti sono gratis. Non leggo quasi più i giornali da qualche tempo, specialmente alcuni schierati, da quando mi son reso conto che i contenuti e i livelli culturali si sono abbassati incredibilmente.
I NO VAX
L'articolo 32 della costituzione recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge". I non vaccinati sono pericolosi non perché portatori di contagi mortali, ma perché sfuggono al controllo, ciò che una società moderna non può tollerare. Anche se si vaccinasse il 100% della popolazione, il virus non sparirebbe sia perché produce sempre nuove varianti sia perché bisogna considerare che il virus circola in tutto il mondo.
Green Pass (passaggio verde)
La Certificazione verde COVID-19 – “EU digital COVID certificate” nasce su proposta della Commissione Europea per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell'Unione Europea durante la pandemia di COVID-19. Il green pass è una certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code (codice a barre bidimensionale) per verificarne autenticità e validità.
La nascita del Comune di Dalmine
di Mariella Tosoni.DALMINE 7 LUGLIO 1927. Negli anni Venti del Novecento, il regime fascista che stava diventando Stato colse l’importanza fondamentale del ruolo delle imprese nella quotidianità delle masse lavoratrici; successe così anche a Dalmine dove il concetto di “utopia urbanistica”, mutuato dall’Inghilterra di Robert Owen, secondo la quale “l’ambiente sociale determina il carattere dell’uomo”, divenne un potente mezzo della propaganda mussoliniana e nel 1927 assunse in paese una connotazione decisamente autoritaria. Al binomio impresa-città si sostituì, infatti, il trinomio impresa-città-stato con l’unificazione dei tre comuni di Mariano al Brembo, Sabbio Bergamasco e Sforzatica in un comune unico.