Il primo sindaco di Dalmine
Antonio Piccardi, il 1° maggio 1945 , fu nominato primo sindaco del Comune di Dalmine dopo la Liberazione, dal prefetto di Bergamo avvocato Ezio Zambianchi. La sua nomina avvenne su indicazione del CLN del comune di Dalmine e rimase in carica fino alle elezioni del 1946. Durante il suo mandato, il sindaco Antonio Piccardi si occupò principalmente di questioni inerenti il buon andamento della vita in paese con attenzione anche alle famiglie dei lavoratori di alcune industrie locali uccisi dal bombardamento del 6 luglio 1944; si occupò anche delle situazioni personali difficili e di tutte quelle pratiche amministrative e burocratiche necessarie a far ripartire la macchina burocratica comunale in un momento di passaggio e di particolare difficoltà.
I NO VAX
L'articolo 32 della costituzione recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge". I non vaccinati sono pericolosi non perché portatori di contagi mortali, ma perché sfuggono al controllo, ciò che una società moderna non può tollerare. Anche se si vaccinasse il 100% della popolazione, il virus non sparirebbe sia perché produce sempre nuove varianti sia perché bisogna considerare che il virus circola in tutto il mondo.
La nascita del Comune di Dalmine
di Mariella Tosoni.DALMINE 7 LUGLIO 1927. Negli anni Venti del Novecento, il regime fascista che stava diventando Stato colse l’importanza fondamentale del ruolo delle imprese nella quotidianità delle masse lavoratrici; successe così anche a Dalmine dove il concetto di “utopia urbanistica”, mutuato dall’Inghilterra di Robert Owen, secondo la quale “l’ambiente sociale determina il carattere dell’uomo”, divenne un potente mezzo della propaganda mussoliniana e nel 1927 assunse in paese una connotazione decisamente autoritaria. Al binomio impresa-città si sostituì, infatti, il trinomio impresa-città-stato con l’unificazione dei tre comuni di Mariano al Brembo, Sabbio Bergamasco e Sforzatica in un comune unico.
Perché la Lega al governo
Dopo varie manovre alla fine Matteo Salvini fa la mossa che scombussola tutti: dice sì affermativo senza condizioni al governo Draghi. La mossa del Capitano nel partito della Lega fa vincere l'anima modernista guidata da Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia, ma soprattutto politicamente serve a mettere in difficoltà il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle e ad allontanare la sensazione che l'esecutivo dell'ex presidente della Bce fosse un Conte-Ter mascherato. Se la Lega ha deciso di entrare nella maggioranza che sostiene il governo Draghi, non credo sia per assicurarsi qualche poltrona, ma sia per incidere dall'interno sulle decisioni in un momento delicato a livello sanitario, economico e sociale e controllare la spartizione degli aiuti europei, che sono tanti. Nessun pregiudizio nei confronti di Draghi ma evidenziare e sostenere i temi sui quali s’intende incidere maggiormente: come sviluppo economico, tutela della disabilità, scuola, svolta sul piano vaccini e soprattutto sulle riaperture e sugli indennizzi, in breve una discontinuità rispetto al governo precedente.
Passeggiata per Dalmine
Siamo ai primi di marzo 2021, tempo di Covid-19 ma non siamo in zona rossa e un pomeriggio decido per una camminata in città “Dalmine”, devo andare all’ufficio postale. La città è la nostra casa e ci accompagna a conoscerla, un po’ come facevano i nostri vecchi con i loro racconti ai bambini e oggi noi ai nostri nipoti. Un tempo si usava far visitare con orgoglio la propria casa, io invece vi racconto uno spicchio della mia città per come l’hanno costruita i nostri predecessori e gli aggiornamenti attuali. Cammino sui marciapiedi, alcuni rifatti altri dissestati, camminare è un'attività salutare alla portata di tutti, camminare in città, consente di scoprire l'ambiente in cui viviamo in un modo del tutto nuovo.
Sforzatica si rifà la piazza Sant’Andrea
Lavori di riqualificazione urbanistica e valorizzazione del centro storico di Sforzatica S. Andrea - Dalmine - Piazza Vittorio Emanuele III.
Un bel titolo per una piazza che da sempre non ha mai trovato la sua stabile sistemazione e che da decine di anni è diventata tutt’altro che un luogo accogliente con centinaia di veicoli che la attraversano per entrare e uscire da Dalmine. Avrebbero potuto nel tempo fare qualcosa di meglio ma sono stati fatti pochi lavori e malissimo, vedi buche acqua e parcheggio ghiaioso e polveroso. Nello specifico il progetto si prefigge di migliorare l’aspetto estetico e funzionale, con il rifacimento della pavimentazione e dell’illuminazione pubblica, rotatoria a raso e nuovi alberi per definire meglio le varie aree della piazza, riorganizzazione dei parcheggi, un nuovo spazio pedonale, per la sosta, il gioco, il passeggio, il relax e la conversazione con inserimento di elementi d’arredo urbano privi di barriere architettoniche.
Ripartenza col freno tirato
Avanti a tutta, o quasi, in ordine sparso, l'un contro l'altro armati. Con il premier in mezzo, con nulla in mano se non la rabbia per un'impasse che allontana o complica la Fase due e perfino per la Fase uno e mezzo che almeno metterebbe qualche cavallo in più al motore di un Paese bloccato. Un piano di riapertura, secondo logica, dovrebbe dare priorità a settori con più elevato beneficio economico e con minor rischio per i lavoratori. Si prevede un ombrello da 55 miliardi per proteggere imprese, famiglie e lavoratori dai danni del coronavirus, fondi da distribuire: ma quando arriveranno e se arriveranno.