Referendum sulla giustizia
ll referendum è uno degli strumenti più importanti a disposizione dei cittadini. Attraverso questo voto "speciale" infatti, i cittadini hanno il potere di partecipare al processo decisionale sulle leggi dello Stato italiano, compito che normalmente è affidato solo ai parlamentari che decidono in nome e per conto dei cittadini. Con questo intento, Lega e Radicali lanciano sei referendum sulla giustizia. L'obiettivo non è 500mila firme ma almeno un milione, che per sei quesiti fa sei milioni, idea di Salvini. Questo referendum è un aiuto e uno stimolo al Governo e al Parlamento e chi pensa che questo sia un problema significa che lui ha un problema, i referendum sono la più bella democratica trasparente e partecipata di democrazia diretta. Radio radicale ha una certa esperienza di referendum e la si sente ovunque in tutta Italia.
Perché la Lega al governo
Dopo varie manovre alla fine Matteo Salvini fa la mossa che scombussola tutti: dice sì affermativo senza condizioni al governo Draghi. La mossa del Capitano nel partito della Lega fa vincere l'anima modernista guidata da Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia, ma soprattutto politicamente serve a mettere in difficoltà il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle e ad allontanare la sensazione che l'esecutivo dell'ex presidente della Bce fosse un Conte-Ter mascherato. Se la Lega ha deciso di entrare nella maggioranza che sostiene il governo Draghi, non credo sia per assicurarsi qualche poltrona, ma sia per incidere dall'interno sulle decisioni in un momento delicato a livello sanitario, economico e sociale e controllare la spartizione degli aiuti europei, che sono tanti. Nessun pregiudizio nei confronti di Draghi ma evidenziare e sostenere i temi sui quali s’intende incidere maggiormente: come sviluppo economico, tutela della disabilità, scuola, svolta sul piano vaccini e soprattutto sulle riaperture e sugli indennizzi, in breve una discontinuità rispetto al governo precedente.
Passeggiata per Dalmine
Siamo ai primi di marzo 2021, tempo di Covid-19 ma non siamo in zona rossa e un pomeriggio decido per una camminata in città “Dalmine”, devo andare all’ufficio postale. La città è la nostra casa e ci accompagna a conoscerla, un po’ come facevano i nostri vecchi con i loro racconti ai bambini e oggi noi ai nostri nipoti. Un tempo si usava far visitare con orgoglio la propria casa, io invece vi racconto uno spicchio della mia città per come l’hanno costruita i nostri predecessori e gli aggiornamenti attuali. Cammino sui marciapiedi, alcuni rifatti altri dissestati, camminare è un'attività salutare alla portata di tutti, camminare in città, consente di scoprire l'ambiente in cui viviamo in un modo del tutto nuovo.
Dpcm penalizza chi vive nei piccoli comuni
La premessa è che non ci possiamo permettere una terza ondata pandemica e gli spostamenti vanno limitati ma il paradosso è che ci si potrà muovere per decine e decine di chilometri all’interno delle grandi città, ma non percorrere poche centinaia di metri tra piccoli comuni. Il documento, che comprende le rigide restrizioni per gli spostamenti sui territori durante le festività, è stato approvato dal governo senza neppure ascoltare gli enti locali. Trovo assai scorretto che il governo adotti una simile misura senza neppure parlarne con gli enti locali che sono poi i destinatari di tali provvedimenti.
Anziani discriminati
Allarme dei geriatri: Anziani discriminati per l'età vivono sette anni in meno. La parola "pensionato" cala come una scure sulle persone anziane e li fa sentire subito respinti dalla società, il culto della giovinezza si contrappone alla vecchiaia. In termini tecnici si chiama “ageismo” e indica la discriminazione nei confronti di una persona in base alla sua età. Un fenomeno sempre più diffuso che, rispetto al razzismo e al sessismo, è ancora abbastanza tollerato perché è l’unica discriminazione non ancora punita dalla legge. L’emergenza del coronavirus ha messo in serio pericolo la vita di molte persone, ma soprattutto gli over 65 che rappresentano una tra le categorie più a rischio.
Riqualificazione di Via G.Verdi - Dalmine
In Via Verdi di Dalmine stanno facendo quello che avrebbe dovuto fare la precedente amministrazione di sinistra, voleva invertire il senso di marcia, ma sempre senso unico sarebbe rimasto. Andava riqualificata e non solo con strisce per terra ma rimodernata, non sarà che forse vi sentite in colpa e siete invidiosi di questo indispensabile intervento. Sulla viabilità a senso unico di Via Verdi, datata 2014, erano emerse ben presto molte lamentele, soprattutto da parte degli abitanti della frazione Brembo. Il senso unico, infatti, rendeva obbligatoria l’uscita dal quartiere passando dal già congestionato viale Marconi o da via Bastone, fare insomma il giro dell’oca aumentando tempi e consumi, aveva spaccato in due il paese.
Sforzatica si rifà la piazza Sant’Andrea
Lavori di riqualificazione urbanistica e valorizzazione del centro storico di Sforzatica S. Andrea - Dalmine - Piazza Vittorio Emanuele III.
Un bel titolo per una piazza che da sempre non ha mai trovato la sua stabile sistemazione e che da decine di anni è diventata tutt’altro che un luogo accogliente con centinaia di veicoli che la attraversano per entrare e uscire da Dalmine. Avrebbero potuto nel tempo fare qualcosa di meglio ma sono stati fatti pochi lavori e malissimo, vedi buche acqua e parcheggio ghiaioso e polveroso. Nello specifico il progetto si prefigge di migliorare l’aspetto estetico e funzionale, con il rifacimento della pavimentazione e dell’illuminazione pubblica, rotatoria a raso e nuovi alberi per definire meglio le varie aree della piazza, riorganizzazione dei parcheggi, un nuovo spazio pedonale, per la sosta, il gioco, il passeggio, il relax e la conversazione con inserimento di elementi d’arredo urbano privi di barriere architettoniche.