La storia di Dalmine attraverso fotografie e cartoline d'epoca.


Scatti fotografici e cartoline per raccontare la storia della mia città e per testimoniare, in modo visivo, un recente passato. Foto elaborate su monumenti o edifici d’epoca, case coloniche e spazi rurali, ville, piazze, ma anche su personaggi e volti d’epoca. Rilettura personale di temi già trattati ma con filtri diversi. Si dice scatto, fotografia, cartolina e subito si pensa a vedute convenzionali, ma ogni immagine nasconde sempre un po’ di vita vissuta e testimoniano il lento scorrere del tempo e il cambiamento dei costumi di una città.

L’idea di questo viaggio è di camminare a ritroso nel tempo con l’intenzione di produrre una visione della città del tutto personale. La mia città non è romantica, non ha un centro storico piacevole, discreto, elegante... la mia città, si vede che non è molto bella, è una città nata da borghi rurali e cresciuta attorno ad un grosso stabilimento siderurgico che da sempre è parte integrante della sua storia e s’identifica con il nome di “Dalmine”, oggi cambiato in Tenaris-Dalmine.  E’ una città fatta a misura d'uomo “lavoratore in fabbrica”, ricca di villette mono famigliari ristrutturate e modificate nel tempo e di palazzoni condominiali ma ugualmente amata e vezzeggiata


         
   
Planimetria del 1893    Viale Locatelli     Viale G:Benedetti ora viale Betelli
-  Anno 1893 - Planimetria del territorio al tempo dei tre comuni di: Sforzatica, Sabbio Bergamasco e Mariano al Brembo con i relativi confini
- Veduta su Viale Locatelli  -  Il comune si sviluppa attorno alla fabbrica, in primo piano viale Locatelli e via Sabbio,  le Ville, il velodromo, il tennis, la piscina, la pensione privata, la statale 525, l’autostrada con il casello e sullo sfondo Sabbio Bergamasco.
- Viale “Giulio Benedetti” (ora Viale N. Betelli). Si nota la scuola elementare “Antonio Locatelli” (poi scuola media Camozzi, e ora scuola G.Carducci) eretta nel 1929.

         
         
         
Interno fabbrica     C:le T:E: Ing:Zampi ora in disuso   veduta fabbrica - anno1911 

 -  La Dalmine Spa è una società nata nel 1906 e dedicata alla produzione di tubi in acciaio senza saldatura, bombole e componentistica auto, con un processo integrato a partire dal rottame di ferro. La società, ora,  fa parte del gruppo Tenaris (a sua volta parte del gruppo Techint) e per questo i suoi prodotti sono venduti con il marchio TenarisDalmine. Veduta interno fabbrica.
- Centrale termoelettrica Ing: Zampi – ora in disuso. Entrata in funzione nel 1952 per integrare le forniture di energia elettrica nei periodi di carenza, assicurando in questo modo, la continuità produttiva.
- Dalmine 1911: Veduta panoramiba dello stabilimento della Dalmine SpA.


 

         
         
         

- Veduta aerea d’insieme, in primo piano il Viale Giulio Benedetti (ora Viale Betelli), il cinema aziendale Dalmine, la chiesetta del Geröl e la scuola elementare Antonio Locatelli (poi G. Camozzi, ora G. Carducci). Sullo sfondo l’antenna e i capannoni dello stabilimento della Dalmine.
- Due vedute di Sforzatica, anni ’30. Vista da Sud e vista da Nord. In vista i campanili delle chiese di  S. Andrea e S. Maria.d'Oleno


 

         
   
Inaugurazione monumento    Albergo Dalmine     Villa Camozzi
   
Sede del Comune    Casa colonica Camozzi    Negozio alimentari 
   
Cimitero di Sabbio    Vecchio cimitero di  Mariano    Nuovo cimitero di Mariano 
   
Cimitero di Sforzatica    Interno cimitero di Sforzatica    Caduta muro esterno 

-  Piazza Camozzi: Collocata nel centro di Dalmine, nel giorno dell’inaugurazione (9 settembre 1912) del busto marmoreo, realizzato dallo scultore Siccardi, a Gabriele Camozzi, patriota ( il monumento è rovinato - nel 2018 il busto è stato riparato e riposizionato da un ente no profit). Sulla facciata di palazzo Camozzi, si nota la scritta “Albergo Dalmine”.
 -  Villa Camozzi, lato sud, prima dell'abbattimento dello stallo del malghese per fare il primo deposito di biciclette, dal 1927 al 1938, è stata la sede del Comune unificato di Dalmine. 
-    Dalmine: la proprietà Camozzi, sede del Comune, demolita per far posto al deposito di biciclette ed alla casa di riposo.
 -  Casa Colonica Camozzi: Cortile interno, già proprietà dei Canonici Lateranensi. Demolita nel 1937 per far posto al parcheggio autobus. 
-    Via Gabriele Camozzi.
-    Sabbio 1956: Vecchio cimitero Napoleonico di Sabbio Bergamasco. Dismesso nel 1963 e demolito completamente. Ora funziona il cimitero nuovo in Via Cimitero.
-     Ingresso nuovo cimitero di Mariano e ciò che resta a ricordo del vecchio cimitero di via Osio dismesso nel 1939.
-    Ingresso del vecchio cimitero Napoleonico di Sforzatica S. Andrea aperto per la prima sepoltura l’8 aprile 1810 per il bambino Francesco Rovaris, da qualche giorno morto in casa appena nato, sepolto nel nuovo cimitero appena inaugurato. L’ingresso del cimitero era protetto da una porta in legno alta tre metri con due ante per un’apertura di due metri. Il cimitero di forma quadrata con muri di recinzione alti due tre metri, viale centrale e vialetti laterali, tombe scavate nella terra. Non è più in uso dal 1966 ma è ancora visitabile (oggi 2020). Ospita la tomba del garibaldino e gen. Luigi Enrico dall’Ovo (1821-1897) e del gen. Felice De Chaurand de Saint Eustache e di caduti del bombardamento. Lungo il viale d’ingresso piccole lapidi dei caduti delle due guerre. Lo scrittore Aldo Villoresi in un libro ha ipotizzato, sulla base di testimonianze famigliari, che Evita Peron, tra il 1956 e il 1974, fosse stata sepolta in questo cimitero sotto il nome di Maria Maggi ved. De Magistri. A Dalmine-Sforzatica dal 1966 funziona il nuovo cimitero principale in "Viale della Rimenbranza". 

         
   
 ex mulino di Sforzatica   progetto del mulino    zona mulino con acqua  
   
  ex mulino di Dalmine   macina del vecchio mulino    Vecchio asilo di Mariano    
   
Vecchio Asilo di Mariano     Sforzatica: Via Dante     Statua Gabriele Camozzi 

-   A Dalmine la relazione del 1596 del capitano veneto Giovanni Da Lezze certificava che vi erano 3 mulini ad acqua lungo la Coda di Serio: uno a Sforzatica e due tra Dalmine e Mariano. Quello di Sforzatica era posto all'ncrocxio tra via F.Filzi e via A.Volta nell'abitato di  Sforzatica, anccora oggi è visibile il salto dell’acqua. Nello stato d’anime del 1574 il parroco di S. Andrea annotava che nel territorio di Dalmine vi era il mulino del Conte Gio. Batta Callepi. In un documento dell’anno Mille a Dalmine si parlava già di un mulino, probabilmente alimentato con le stesse acque del mulino di Sforzatica. Il 14 aprile 1576 il mulino venne acquistato dai Canonici Lateranensi, che estesero così ulteriormente i loro possedimenti in Dalmine. Nel censimento del 1597 non si menzionava più il precedente proprietario. Un altro mulino esisteva a Mariano e dava il nome a una contrada, chiamata anche Contrada della Piazza. Era una delle tante proprietà dei Brembati. A Mariano nel 975 esistevano lungo il Brembo due mulini sulla riva del fiume Brembo. La roggia che alimentava questi mulini ricavava l’acqua, non dal fiume Brembo, la cui sede è 20/30 metri sotto il livello della pianura, ma dal fiume Serio, come è raccontato in una pubblicazione del 1932 del generale de Chaurand. Nel 1600 ca il molino di Sforzatica fu di proprietà dei Conti Calepio. Essi godevano del privilegio del dazio sulle pietre da molino che si costruivano nella valle Calepio, privilegio che gli fu confermato nel 1554 dalla Repubblica Veneta.Il mulino di Sforzatica, i cui ultimi proprietari furono i sigg.  Passera, fu demolito nel 1989. L’acqua, per il funzionamento era quella della Roggia Serio Piccolo o Coda di Serio, derivazione della Roggia di Serio in quel di Treviolo.
-  Ex mulino di Dalmine Centro, ora incrocio tra via G. Camozzi e via C.B.conte di Cavour. La Macina del vecchio mulino di Dalmine ancora esistente è depositata sotto un albero nel cortile interno del vecchio mulino, oggi negozio di scarpe.
 - Vecchio asilo di Mariano (da una vecchia cartolina) della Divina Provvidenza.   
-  Sforzatica: Via Dante incrocio con via Natale Betelli prima della ristrutturazione della zona.
-  Dalmine: 9 settembre 1912 -  busto marmoreo, realizzato dallo scultore Siccardi, a Gabriele Camozzi, patriota ( il monumento è stato rovinato - nel 2018 il busto è stato riparato e riposizionato da un ente no profit).

- Dalmine: Statua di Gabriele Camozzi, opera dello scriltore Siccardi.


         
   
Villa Danieli Camozzi    Villa Danieli Camozzi    Via Gualtiero Danieli 
   
Trattoria di Mariano    Interno villa Danieli Camozzi     Casa popolare di Brembo

-    Villa Camozzi: precisamente il lato est del palazzo Camozzi. E' stata abbattuta per costruire il parcheggio delle biciclette nel 1936/37. Per alcuni anni aveva ospitato il museo dei cimeli risorgimentali di Gabriele Camozzi e nell'ala sud aveva ospitato il comune di Dalmine fino alla costruzione del nuovo edificio. Il giardino, la parte davanti alla villa, è stato realizzato abbattendo la vecchia fornace. La villa fu costruita dal padre di Gabriele tra il 1819 (quando ebbe il titolo di conte) e il 1843 (anno del catasto austriaco, dove appare la villa).  
-      Villa Danieli Camozzi: E’ raffigutata la “Torre Camozzi” (oggi riveduta in Torre Suardi). Ancora oggi rimane uno dei simboli più significativi di Dalmine
-      Dalmine, Via Gualtiero Danieli.
--     Trattoria di Mariano "ol Cèrbel" in via Osio dove si mangiava la porchetta, gestito per molti anni dalla famiglia Gerbelli, da qui il nome allo stabile. Si noti sul lato dx il cartello del Touring indicante l'abitato di Mariano.
-      Villa Danieli Camozzi: Particolare del cortile interno della villa.
-     Fabbricato acquistato dal parroco del Brembo assieme al terreno dell'azienda Asmara, dalla Pro Dalmine, ed adibita a sei abitazioni popolari col nome di "Casa S. Giuseppe". Negli anni 2.000 ceduta al comune di Dalmine che la demolì per rendere sicuro l'incrocio tra via XXV aprile con Via Pesenti

         
         
 Via Gualtiero Danieli    Negozi demoliti     Fabbricati demoliti  
         
Vicolo Sforza - Sforzatica    Mariano    Mariano 
- Via Gualtiero Danieli: (genero di Gabriele Camozzi), molti di questi edifici verranno demoliti nel 1938 per far posto alla fontana di Piazza “Caduti 6 Luglio 1944” ed a nuovi insediamenti abitativi e commerciali “ i famosi portici di Dalmine centro”.
- Edifici con abitazioni e negozi demoliti nel 1938 per far posto a una nuova piazza con fontana denominata 20 Marzo 1919, (ora Piazza Caduti 6 Luglio 1944).
- Dalmine centro, anni ’40: Casa colonica demolita per realizzare il parcheggio per autobus.
- Sforzatica: Vicolo Sforza - non c’entrano gli Sforza milanesi, ma un cittadino di Bergamo che si chiamava Sforza Torre, aveva proprietà a Sforzatica. Ebbe molti figli, da giovani donne che si alternavano nella sua abitazione in qualità di “serva”. Ebbe figli fino a 80 anni e visse fino a 93 anni.
-   Mariano 1981: PiazzaCastello e sagrato della Chiesa                -   Mariano anni '20: foto chiesa e sagrato

   
La cooperativa     Torre Suardi (Camozzi)    Campanile chiesa Sabbio B:
      r141antennascuola 
Torre Sforzatica, cascina nuova    piscina  scoperta    antenna scuola Camozzi 
-    Palazzo Camozzi verso via Camozzi. Notare l’evoluzione nel tempo con la “Torre Suardi”. Sull’edificio l’insegna della “Cooperativa di Dalmine” e sull’angolo di dx la targa che indica il nome della piazza di quel periodo “20 Marzo 1919”.
-    La medioevale “Torre Suardi”, erroneamente conosciuta fino al 2010 come “Torre Camozzi”.  Ricordiamo che “Bernarda Visconti (nata nel 1353 e morta a soli 23 anni) era la prima moglie del Cavalier Giovanni Suardi (morto nel 1402), capo dei Ghibellini in Bergamo e grande proprietario terriero a Dalmine (compresa la torre). Giovanni Suardi e Bernarda Visconti si sposarono in Città Alta il 16 gennaio 1367. Nel 1498 la torre passò di proprietà ai Canonici Lateranensi, grandi proprietari e affittuari in Dalmine. Nel 1787 ne diviene proprietario Ambrogio Camozzi, appartenente a una famiglia di nobili bergamaschi. Nel 1933 la famiglia Camozzi-Danieli vende alla Dalmine tutte le loro proprietà tra cui la torre. Dal 2007 ne è proprietario il comune di Dalmine. La torre ospitò il pianoforte, ora in Rocca, dove si suonò per la prima volta l’inno di Garibaldi e, si dice, anche il cavallo imbalsamato del gen. Camozzi. A breve (sett. 2014) partiranno i lavori di ristrutturazione della vecchia torre.
-     Campanile di Sabbio con l’orologio, posizionato più in alto rispetto all’origine per aiutare i contadini a verificare il tempo di godimento dell'acqua di irrigazione. Al centro della torre un bellissimo leone di San Marco in pietra (1770) opera dello scultore Sforzatichese Antonio Maria Pirovano.
-    Torre Medioevale di Sforzatica S. Andrea, bella e massiccia, testimone del ruolo svolto in passato dalla comunità.  Nel 1343 Montone dei Capitani di Mozzo, un’antica famiglia dell’aristocrazia feudale bergamasca, possedeva torri a Spirano, Ponte San Pietro e una anche a Sforzatica a protezione di un sedime (Francois Menant, Bergamo comunale, storia, economia e società). Nel 1616 fra Celestino Colleoni scriveva che Sforzatica un tempo “havea un Castello assai forte, hor è distrutto”. Una ristrutturazione ha creato un’apertura alla base che ne falsa la struttura e lo scopo difensivo.
-    Portone d’ingresso in granito e cotto, con sovrastante affresco, ora sbiadito, della Cascina Nuova in località Sforzatica S. Maria.       
-    Piscina olimpionica scoperta.
-  Inaugurazione ripristino antenna scuola Camozzi (ora Carducci).

 
         
         
Torre Guzzanica    Casa colonica dei Camozzi    Casa colonica dei Camozzi 

 -    Guzzanica: La torre medioevale. E' consolidata la notizia che a Guzzanica intorno all'anno mille vi fosse un castello, non è dato sapere pero' (non ci sono documenti in merito) se il nostro torrione facesse parte del ''castrum de Jusanica''.  E' probabile invece che il nostro torrione fosse parte integrante di difesa di una cascina fortificata. La torre oggi è abitata da una famiglia che vi risiede sin dal 1900, ed è di loro proprietà dal 1983. Negli anni '60 la parte alta era adibita a ''colombaia'' per il ricovero e l'allevamento di colombi. La peculiarità della torre, alta 9 metri per tre piani abitabili, è la disposizione delle scale interne, tutte appoggiate al lato nord , mentre le stanze danno sul lato sud con le pareti che seguono l'andamento circolare della torre stessa. Una leggenda metropolitana racconta che anticamente tale proprietà fosse dei Vescovi di Bergamo e che nei terreni vicini vi fosse nascosto '' il tesoro dei Vescovi'' ...il problema è sapere dove...
-     Sforzatica: Vicolo d’ingresso ad un casa colonica dei Camozzi. Sul portone d’ingresso è ben visibile lo stemma della famiglia.
-    Sforzatica: Via Campanile, ora via Carrara. Sull’angolo e visibile la vecchia santella, ora demolita per far posto a nuove costruzioni. Una nuova Santella, più moderna, è stata eretta in via Carrara.
-    Dalmine, Bagina anni ‘30: Lavatoio pubblico del quartiere operaio Garbagni. 


 

         
         
 villa Pesenti      villa Pesenti      villa Pesenti in origine 
        P610VillaCarrara 
villa Dall'Ovo-Poletti    villa dall'Ovo-Poletti     Villa dell'umanista Alberto CaRRARA 

- Dalmine Brembo: Villa Pesenti ubicata a Brembo di Dalmine (tre immagini). Il complesso della "villa Pesenti" che si vede nella foto all'inizio dell'800 era una "casa massarizia" appartenente ad Ermenegildo dall'Ovo. Successivamente passò nella proprietà di Giuseppe Lazzarini di Osio Sotto. I fratelli Pesenti, commercianti di Bergamo, la comprarono nel 1845 e la trasformarono nella loro villa di campagna.
- Sforzatica: Villa Dall’Ovo Poletti sede di una sala museo (Sala Garibaldi, è sede dell’ Ass. Archivio e Bibblioteca Dall’Ovo Poletti-Onlus che conta più di 11.000 volumi gran parte del 700 e dell'800) con le pareti interamente affrescate da Marco Ravasio nel 1850-51, con la consulenza di Luigi Enrico dall’Ovo, con motivi che si rifanno a episodi del Risorgimento. Fu in questo palazzo che circa duecento camicie rosse bergamasche giurarono fedeltà a Giuseppe Garibaldi, pochi giorni prima di partire alla volta di Quarto. La famiglia dall’Ovo, di origine venete, si stabili a Bergamo nel 18° secolo e acquistò verso la fine del 700 le proprietà e la villa della famiglia Cassotti.
- Guzzanica: Ex villa dell’umanista Michele Alberto Carrara.


      

         
         
Casa Colleoni    P.zza Vittorio Emanuele II     Bar Sport
-   Dalmine: Casa Colleoni in Via V. Veneto. Nel cortile retrostante, il 20 marzo 1919, Benito Mussolini tenne lo storico primo discorso agli operai dello stabilimento. Nel 1932 ospitò la prima farmacia di Dalmine.
-   Mariano, anni ’30: Piazza Vittorio Emanuele II, monumento ai caduti della grande guerra 1915-18; Chiesetta di S. Rocco.
-   Dalmine, anni ’50: Trattoria “Sport” di Via Vittorio Veneto. - Una delle prime e poche trattorie con alloggio esistenti nel comune nella prima metà del secolo scorso, esiste ancora oggi come “Bar Sport"..  

   
         
         
ol Cassinett     Stal del Gimond   Stal di Torr 
         
         
   
         
- Ol "cassinett" cascina in zona Santa Maria. Vi risiedevano molte famiglie di contadini.
- Mariano 1971: "stall del Gimond" - Tipico divertimento domenicale, gioco delle bocce nel cortile.
- Dalmine Sforzatica:  "stall di Tor". All'interno del cortile una parte era adibita ad abitazioni, una parte al ricovero degli animali e il resto come fienile o deposito attrezzi. (come in tutti i cortili).
-  Dalmine-Sforzatica, anni 60/70 "stall di Barù" (Fenili) a sforzatica in Via Umberto I° n.9 (Foto: Parimbelli)
-  Sabbio Bergamasco - centro paese, Via Maggiore.  
-  Sforzatica: cartolina spedita nel 1918 - Casa Cornali di Via Colleoni ed edificio di P.zza V.Emanuele III sede del Comune e della scuola elementare con lapide ai caduti (cartolina di Edy Spreafico).
-  Mariano: Grande olmo abbattuto per ristrutturazione abitazioni popolari, presso cascina Bagolaria Mangili   
-  Sabbio: piazza dei caduti. 
- Torre piezometrica e posa dell'acquedotto di Dalmine in via F. Filzi a Sforzatica. 

         
         
 Via Vittorio Veneto   Inizio viale Vittorio Veneto    Uffici direzione Mannesmann 
         
Viale Mazzini    Autorimessa    Casa in costruzione 
-  Operai scesi dal tram (gamba de legn, ol tram de Monsa) alla fermata della “Ghisleri” di Via Provinciale (dove si può vedere ancora la pensilina originale in ferro battuto), percorrono a piedi Via Vittorio Veneto per raggiungere la portineria d’entrata dello stabilimento. In seguito la fermata fu portata a Dalmine vicino alla casa del fascio.
-   Dalmine: Inizio di via Vittorio Veneto dalla strada Statale SS.525, ora strada provinciale ex SS 525 del Brembo; sulla destra l’ingresso al velodromo.
- Dalmine, 1908: Edificio della direzione dello stabilimento della Società Anonima tubi Mannesmann appena ultimato.

-   Dalmine Portici di Via Mazzini.: progettista Arch, Giovanni Greppi (1884-1960) nel n 1925 viene chiamato a Dalmine dall’ing Garbagni per progettare e realizzare l’impianto urbanistico della nuova città.
-  Dalmine Via Locatelli, anno 1934: autorimessa completamente attrezzata e con distributore di benzina. Sup. mq 754, volume mc4.289, poteva ospitare non meno di 40 autovetture.
-  Dalmine, anno 1934: quartiere ville per impiegati, casa n.70 in costruzione. 


Dalmine, luglio 2009 - rev giugno 2019   fac/- rev maggio 2025                                                                                                                                                               Continua 1 di 2

NB:il file precedente aveva, a Luglio 6/4/2025 N.16.138 visualizzazioni