La storia di Dalmine attraverso fotografie e cartoline d'epoca.
Scatti fotografici e cartoline per raccontare la storia della mia città e per testimoniare, in modo visivo, un recente passato. Foto elaborate su monumenti o edifici d’epoca, case coloniche e spazi rurali, ville, piazze, ma anche su personaggi e volti d’epoca. Rilettura personale di temi già trattati ma con filtri diversi. Si dice scatto, fotografia, cartolina e subito si pensa a vedute convenzionali, ma ogni immagine nasconde sempre un po’ di vita vissuta e testimoniano il lento scorrere del tempo e il cambiamento dei costumi di una città.
L’idea di questo viaggio è di camminare a ritroso nel tempo con l’intenzione di produrre una visione della città del tutto personale. La mia città non è romantica, non ha un centro storico piacevole, discreto, elegante... la mia città, si vede che non è molto bella, è una città nata da borghi rurali e cresciuta attorno ad un grosso stabilimento siderurgico che da sempre è parte integrante della sua storia e s’identifica con il nome di “Dalmine”, oggi cambiato in Tenaris-Dalmine. E’ una città fatta a misura d'uomo “lavoratore in fabbrica”, ricca di villette mono famigliari ristrutturate e modificate nel tempo e di palazzoni condominiali ma ugualmente amata e vezzeggiata
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Viale Mazzini | Autorimessa | Casa in costruzione | ||
- Operai scesi dal tram (gamba de legn, ol tram de Monsa) alla fermata della “Ghisleri” di Via Provinciale (dove si può vedere ancora la pensilina originale in ferro battuto), percorrono a piedi Via Vittorio Veneto per raggiungere la portineria d’entrata dello stabilimento. In seguito la fermata fu portata a Dalmine vicino alla casa del fascio. - Dalmine: Inizio di via Vittorio Veneto dalla strada Statale SS.525, ora strada provinciale ex SS 525 del Brembo; sulla destra l’ingresso al velodromo. - Dalmine, 1908: Edificio della direzione dello stabilimento della Società Anonima tubi Mannesmann appena ultimato. - Dalmine Portici di Via Mazzini.: progettista Arch, Giovanni Greppi (1884-1960) nel n 1925 viene chiamato a Dalmine dall’ing Garbagni per progettare e realizzare l’impianto urbanistico della nuova città.
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- Dalmine: Pensione privata edificata nel 1924 dalla Dalmine S.A., nata per supporto ad impiegati e dirigenti che provenivano da località lontane, la foresteria metteva a disposizione fino a 40 camere da letto, sale da gioco e da ritrovo. Il ristorante poteva servire 120 pasti contemporaneamente, anche per ospiti giornalieri presso gli uffici della Dalmine. Superficie coperta del fabbricato 933 mq per un volume di 11.000 mc.Oggi la pensione privata, da ristrutturare, diventa la sede della Fondazione Dalmine per i suoi 20 anni..
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Autostrada 1930 | Atraversamento SS525 | Autostrada 2019 | ||
- Dalmine: A ridosso della cinta muraria dello stabilimento furono costruiti: il Villaggio operaio, la “Bagina” intitolato all'ing. Garbagni e il quartiere per dirigenti e impiegati le “Ville” intitolato a “Leonardo da Vinci”. I lavori iniziarono nel 1920. Il villaggio operaio fu costruito lungo la strada verso Mariano e si compone di fabbricati con appartamenti destinati ai capi officina e a una parte delle maestranze. Il villaggio dei dirigenti e degli impiegati fu costruito in tutt'altra parte, a nord-est verso Sabbio ed è composto di villette a due piani con annessi giardini. I due villaggi in continuo sviluppo, occupavano, compreso le case costruite nell’anno XX, un’area di 135.937 mq, di cui 21.257 mq sono coperti da 88 fabbricati (296 appartamenti pari a 1.460 locali), con un volume complessivo di 162.935 mc, mentre la parte rimanente era destinata a giardini e orti attorno ad ogni casa. - Dalmine: L'autostrada BG-MI al casello di Dalmine nell’anno 1930, da notare sullo sfondo le case rurali del borgo di Guzzanica. L’autostrada era a una sola corsia di marcia e attraversa da ovest a est il territorio di Dalmine. Il primo tratto, tra Milano e Bergamo, fu aperto il 24 settembre del 1927 e prolungato fino a Brescia nel 1931. Ora si chiama “Autostrada A4” . Il tratto BG-MI oggi è a quattro corsie per senso di marcia mentre il tratto BG-BS è a tre corsie. |
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- Dalmine: Edifici con abitazioni e negozi demoliti nel 1938 per far posto a una nuova piazza con fontana denominata 20 Marzo 1919 (ora Piazza Caduti 6 Luglio 1944). - P.zza 20 marzo 1919 in costruzione - Foto scattata il 16 gennaio 1939, due giorni prima dell’inizio lavori di costruzione della fontana. - Dalmine, 20 marzo 1939: Inaugurazione della piazza “20 marzo 1919” con monumento centrale in marmo (la fontana - battezzata “pà de saù”), eretta a ricordo nel ventennale dello storico discorso agli operai tenuto a Dalmine il 20 marzo 1919, nel palazzo Colleoni, da Benito Mussolini. La Dalmine S.A. volle incise nel marmo della fontana le parole del Suo discorso. Dopo la guerra il lastrone di marmo, sopra la fontana, con le incisioni, fu eliminato.e la pietre ricavate finirono in una fondazione di un grande fabbricato. |
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- Dalmine: La casa del fascio, ubicata in Piazza dell'Impero (ora piazza della libertà) fu edificata tra il 1934-1935. (La Casa del Fascio ) - La scuola privata delle elementari di Dalmine: L'edificio è stato progettato e realizzato nel 1927 da G. Greppi; ha una cubatura di 5.680 mc ed è circondato da un ampio giardino. Destinata in primo luogo ai figli dei dipendenti della Società, che attraverso la Pro Dalmine provvedeva ad ogni spesa, educando ogni anno, nelle cinque classi, circa 250 alunni. La decisione della Società di costruire in proprio una scuola elementare matura a seguito di anni di complessi rapporti con l'allora comune di Sabbio che, a seguito di convenzioni e oblazioni da parte dell'impresa siderurgica, avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione delle scuole, operazione sempre rimandata. La situazione venne sbloccata quando, nel 1927, Sforzatica, Mariano al Brembo e Sabbio Bergamasco vennero riuniti amministrativamente nell'unico comune di Dalmine. La scuola è passata poi alla Provincia, ora è tornata ai privati, da poco è stata ristrutturata e ampliata (2010). - L’asilo Infantile: Costruito nel 1926 su progetto dell’arch. Greppi. Ospitava ogni anno 60 figli dei dipendenti, ai quali, attraverso la Pro Dalmine, venivano distribuiti gratuitamente indumenti e refezione. Sup. 332 mq, Volume 1.916 mc. - Dalmine-Brembo: scuola elementare del nasciente quartiere di Brembo - (costruzione scuola materna (asilo) - Dalmine, anno 1934: quartiere ville per impiegati, casa n.70 in costruzione |
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- Dalmine: La casa di riposo 20 Marzo 1919: Costruita nel ventennale del discorso di Mussolini, inaugurata nel 1940, era destinata ad accogliere, a intere spese della Società, i vecchi operai della Dalmine. Nel periodo bellico il fabbricato è stato momentaneamente (poi permanentemente) utilizzato per la Scuola Tecnica Industriale e per le altre istituzioni coordinate dal Centro per l’istruzione Professionale della Dalmine. Ora è centro dell’università di Ingegneria. - Dalmine: L’attuale direzione dello stabilimento della Dalmine S.p.A. (ora Tenaris-Dalmine). Edificato nel 1938 su progetto dell'architetto G. Greppi. Il nuovo palazzo della Direzione della Soc. An. Stabilimenti di Dalmine (dal 1939 Dalmine s.a.), era funzionalmente studiato per ospitare nel corpo centrale gli uffici di presidenza, direzione e consiglio d'amministrazione, nei corpi laterali l'amministrazione e gli uffici tecnici. - Dalmine: Le scuole Elementari “Camozzi” di Viale Natale Betelli (ora G.Carducci). Edificato nel 1929 su progetto ing. G.Paleni (1888-1960) Ha funzionato come scuola elementare fino al 1963 quando con la costruzione dell’edificio di via Manzoni, la scuola elementare si spostò nel nuovo edificio lasciando questo edificio alla scuola media. Dal sett. 1999 è tornato ad essere scuola elementare. Dal 1995 era gia stata spostata in questo edificio la scuola elementare del Centro “Renzo Pezzani” |
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Cascine di Mariano | Cascine di Mariano | Viale Mazzini | ||
- Dalmine-anni '30: La cascina colonica "Macallè" destinata a ricordare ai lavoratori l’amore per la terra ed a servire da guida all’agricoltura locale con coltivazioni e attrezzature, naturalmente dopo le sanzioni economiche cui era soggetta l'Italia. L’azienda agricola, di proprietà della Pro Dalmine, era composta da 14 gruppi colonici (cascine), con 100 ettari di terreno, tutti nel comune di Dalmine, interamente a coltivazione e con 70 capi di bestiame da latte. Alcuni gruppi erano precedenti all’insediamento industriale altri vennero costruiti nella seconda metà degli anni ’30 e ad essi vennero attribuiti nomi legati alle vicende coloniali: Macallè, Adua, Addis Abeba e Asmara. |
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- Dalmine-Brembo: La cascina del Zurzi, una struttura rustica, con soffitti di vecchie travi in legno o a volta. All'interno sono presenti stalle, fienili, granai, e le abitazioni dei contadini riunite in un'unica struttura. Ubicata in mezzo alla campagna di Sforzatica, lontana dal centro abitato. La pianta della cascina è quadrangolare, al centro è situata la corte (il cortile o aia), attorno al quale si trovano i vari edifici agricoli. - Dalmine: La sede del nuovo comune unico (dopo l’accorpamento del tre comuni) nel 1927, anno della sua costituzione, è posta presso uno degli abitati della ex proprietà Camozzi, dove resterà fino al 1938, anno in cui verrà inaugurato il nuovo edificio in piazza della libertà. - Dalmine: Deposito biciclette per i dipendenti della Dalmine S.p.A. costruito nel 1938 dopo la demolizione del fabbricato che aveva ospitato il comune dal 1927. Poteva accogliere più di 3.600 biciclette. (ora è stato ristrutturato ed è parte dell’università di Dalmine). - Dalmine Sabbio: Cartolina spedita nel 1935. Chiesa, asilo infantile e una panoramica di Sabbio. - Dalmine-Brembo:Il Villino Rosa è posto sulla riva sinistra alta del fiume brembo in fondo a Via XXV aprile e prima della discesa verso il fiume Brembo.. |
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- Centrale del latte. Venivano gestiti più di 70.000 litri di latte all’anno. - Fabbricato del mulino, pastificio, panificio e centrale del latte. Occupava una superficie di 485 mq. Venivano lavorati i prodotti dell’azienda agricola della Pro Dalmine e poi passati alla Cooperativa di Consumo per la distribuzione. |
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- Dalmine: La mensa aziendale, 1.200 operai, per ogni turno, potevano ricevere il pasto, o consumare cibi portati da casa. Superfice coperta del fabbricato 936 mq, Volume della costruzione 11.250 mc. (oggi sede della biblioteca comunale) |
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- Distributore di carburante della famiglia Bottinelli: Anno di apertura dell'impianto 1953. Zona: Dalmine incrocio di via Provinciale con viale Locatelli, località Paggi. Ristorante, bar e pensione Paggi, e le abitazioni a lato sono stati costruiti dopo l’impianto. Si rammentano le divise delle ragazze in servizio con tute a righe nere. |
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Largo Eurfopa dal 1960 | Lardo Europa dal 1983 | Monumento ai caduti | ||
Dalmine: Largo Europa con la fontana (ora demolita). La formazione e costruzione della piazza completa è stata fatta nel 1960 (è costata L. 10.500.000). Assieme alla piazza è stato realizzato il giardino pubblico di Largo Europa (costato L. 9.000.000). - Largo Europa fotografata nel 2008. Il rifacimento della piazza è datato 1983/85. Da rilevare, in concomitanza con la sistemazione della piazza, la realizzazione del monumento ai caduti di tutte le guerre, posto sul lato dx della piazza.. - Domenica 15 maggio 1983: per interessamento della locale amministrazione, in collaborazione con la sezione combattentistica e dell'Arma, è stato inaugurato il nuovo monumento ai Caduti di tutte le guerre, eretto in largo Europa appena risistemata. L’opera bronzea dello scultore Mario Toffetti, di Fornovo S. Giovanni, è costata 25 milioni circa. Alla cerimonia, di scoprimento e inaugurazione, hanno partecipato autorità delle sezioni combattentistiche e Reduci di Dalmine e frazioni, rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri e della cittadinanza, a seguire S. Messa da parte dei parroci della zona di Dalmine e, alle 19.00, concerto da parte del corpo musicale di Sforzatica con intermezzo di canti popolari eseguiti dal Coro Gam di Comun Nuovo. Ha preso parte anche la Banda musicale di Mariano al Brembo. |
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- Sopra: la trasformazione nel tempo della piazza “Caduti 6 luglio 1944”e della grande fontana. Nasce nel 1939 come piazza “20 Marzo 1919”, dopo la guerra diventa “Piazza Garibaldi” e poi piazza “Caduti 6 Luglio del 1944”. In evidenza “la grande parete marmorea” che si leva sulle acque di una grande fontana con incise le parole con cui Mussolini il 20 marzo 1919 annunciava l’inizio della sua era. Dopo la guerra la parete venne rimossa ed ora è introvabile. - Sotto: trasformazione della fontana negli anni a seguire fino all’ultima sistemazione anni 2009. La meno riuscita è quella con gli spruzzi d'acqua, bastava un soffio di vento e allagava tutto e tutti. |
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- Dalmine: ingresso al velodromo, costruito dalla Dalmine nel 1925-26. |
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Dalmine, luglio 2009 - rev giugno 2019 fac/ Foglio 2 di 2 |
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NB:il file precedente aveva, aL6/4/2025 N.16.138 visualizzazioni
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