CARLO CERESOLI:
Bergamo, 14 maggio 1910 – 22 aprile 1995) è stato un calciatore e allenatore di calcio, di ruolo portiere.  Cresciuto nell’Ardens di Bergamo arrivò all’Atalanta nel 1928 con cui esordì il 13 gennaio 1929 a 18 anni in una stagione culminata con la retrocessione della squadra. Passò all’Inter con cui nella stagione 1932-33 giunse secondo in serie A.  Fu quindi  ceduto al Bologna (dove vinse il Torneo dell'Esposizione di Parigi) e con cui si laureò campione d'Italia, nel 1936-1937 e nel 1938-1939 per poi trasferirsi al Genoa, che nella stagione 1939-1940 giunse quinta. Terminò la sua carriera ad alto livello nella Juventus, con cui vinse la Coppa Italia. In nazionale, verrà chiamato il leone di Highbury e sarà considerato uno dei più grandi portieri del mondo della sua epoca.) E’ morto a 85 anni nel 1995).


 

 EDMONDO FABBRI:
(Castel Bolognese, 16 novembre 1921 – Castel San Pietro Terme, 8 luglio 1995) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo ala. Ultimo di cinque figli, quindi sovente citato nelle cronache anche come Fabbri V, era soprannominato "Topolino" o "Mondino". Iniziò la sua carriera di calciatore nel Forlì ed in seguito militò nell'Atalanta (per due stagioni 40/1 – con 5 gol in 26 partite). Chiamato Mondino, era vivace, piccolo di staura, giocatore di grande qualità fantasia e velocità, fu poi un buon allenatore e CT della nazionale (legato alla sconfitta, con eliminazione, ai mondiali inglesi del 1966 per mano della Corea del Nord. (Castel Bolognese 1921 morì nel 1995).


 

 GIUSEPPE MEAZZA:
(Milano, 23 agosto 1910 – Rapallo, 21 agosto 1979) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo attaccante. Considerato da molti esperti il più grande giocatore italiano di tutti i tempi e uno dei più grandi in assoluto, è stato Campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1934 e nel 1938. Detto Pepin. Il miglior giocatore italiano di tutti i tempi. Arriva a Bergamo nel 46 che ha 36 anni suonati. Fu una breve permanenza all'Atalanta nel 1945-46, anno in cui ricoprì, per un breve periodo, anche il ruolo di allenatore, concluse la carriera con un'ultima stagione con la sua maglia nerazzurra, quella dell'Inter.  (Milano, 23 agosto 1910 – Rapallo, 21 agosto 1979).


 

SEVERO COMINELLI:

(Parre, 11 novembre 1915 – aprile 1998) è stato un calciatore, di ruolo centrocampista.  Uno dei migliori bergamaschi che abbiano mai indossato la maglia nerazzurra.  Da Ponte Nossa, esordì nell’Atalanta a 19 anni. Un mediano che gioca a tutto campo e conclude le azioni con il suo tiro micidiale che piega le mani ai portieri. E’ stato per 58 anni il miglior bomber dell’Atalanta. Superato solo da Doni nella stagione 2006/2007. Giocatore completo correva per 90 minuti, grande personalità ma umile e saggio. La sua carriera si divise tra l'Atalanta e l'Inter negli anni a cavallo della seconda guerra mondiale: con la società bergamasca scese in campo 251 volte, segnando 60 reti in nove stagioni (cui vanno aggiunte le 13 presenze e le 5 reti della stagione 1944), mentre con i milanesi sommò 116 presenze e 6 reti in quattro campionati. Finì l'attività sportiva nella SPAL, in Serie B, al termine della stagione 1949-1950.


 

 
 GIUSEPPE (Bepi) CASARI    P161 Casari
(Martinengo, 10 aprile 1922) è un ex calciatore italiano, di ruolo portiere. Grande e grosso, dotato di eccezionali mezzi fisici, capace di accomunare stile e senso della posizione, nato a Martinengo (BG) il 10/04/1922, inizia a giocare nell’Atalanta, dove milita fino a tutta la stagione 1949-’50. Volava da una parte all’altra della porta, parava e amava esibirsi in posizioni plastiche. Personaggio unico dall’apparenza sempliciotto ma in realtà intelligente e scaltro. Nel 1948 è chiamato da Vittorio Pozzo a partecipare alle prime Olimpiadi post-belliche di Londra. Passa a Napoli per la stagione 1950-’51 e inizia un triennio di grandi soddisfazioni, era amatissimo dai tifosi con i quali spesso si fermava a conversare. Casari viene anche chiamato per 4 volte a difendere la porta della Nazionale A esordendo a Lisbona l’8.4.1951 (Portogallo-Italia 1-4). Per finire accetta le offerte del Padova dove ha la soddisfazione di una promozione dalla serie B e vi rimane fino a tutto il 1955-’56, quando si ritira dall’attività agonistica. Muore nel novembre 2013 a Seriate.

 

 Jörgen Leschly SÖRENSEN P158 Sorensen
(Odense, 24 settembre 1922 – Odense, 21 febbraio 1999) è stato un calciatore danese, di ruolo attaccante. Sörensen (soprannominato Pastore) l’esatto contrario, irruento rognino, casinista e insofferente alla disciplina. Esordisce in serie A con Bologna-Atalanta (2-6) nel ‘49. Siglò 52 gol in maglia neroazzurra, che lo collocano tuttora al quinto posto tra i marcatori di tutti i tempi della società bergamasca. Passò al Milan nel 1953 vincendo uno scudetto l'anno successivo. Tornò quindi in patria diventando professore di educazione fisica. Ambedue danesi e bravi nel calcio. Arrivati all’Atalanta nel 1949, nel primo campionato segnano 35 reti in due.    


 

 Karl Aage HANSEN P163 Hansen
(Meringe, 4 luglio 1921 – 23 novembre 1990) è stato un calciatore danese. Era un centrocampista che veniva utilizzato come regista (ruolo ricoperto anche nella propria Nazionale). Hansen uno elegante, disciplinato e taciturno, grande tecnica correttezza in campo e fuori. Era un centrocampista che veniva utilizzato come regista. Acquistato dall'Atalanta nell'estate del 1949, siglò 18 reti nel suo primo campionato. Passato alla Juventus, nel primo campionato con i bianconeri segnò 23 gol, mentre nel secondo vinse lo scudetto. Dopo una breve parentesi nella Sampdoria, concluse la propria carriera nel Catania.    


 

 Livio RONCOLI P159 Roncoli
(Bergamo, 4 agosto 1931) ex calciatore italiano. Arcigno difensore, crebbe calcisticamente nell'Atalanta, squadra della sua città, con la quale ebbe modo di vincere un campionato italiano categoria ragazzi (l'attuale Campionato Primavera) nel 1949.  Uno dei pochissimi calciatori laureati (farmacia). Era un difensore arcigno tutto impeto, assiduo nelle mrcature, rapido nell’anticipo, svelto nel recupero. Nonostante non avesse un fisico possente, riuscì a farsi rispettare sul campo per via della sua grinta, tanto da attirare su di sè l'interesse di numerosi club italiani. Nonostante questo rimase sempre a Bergamo, riuscendo anche a laurearsi. Ha sempre giocato per l’Atalanta, proviene dai ragazzi di Ciatto, infatti, in tutti i 14 anni di professionismo raccolse ben 277 presenze, tutte con la maglia neroazzurra (di cui 239 in serie A), che lo collocano tuttora al secondo posto nei giocatori fedelissimi della squadra bergamasca. Nel 63 non gioca la finale di Coppa Italia per un esame all’università.  Decise di appendere le scarpe al chiodo dopo la vittoriosa finale di Coppa Italia del 1962-63, dedicandosi alla professione di farmacista.   


 

 
 Hans Olof JEPPSON detto HasseP162 Jeppson
(Kungsbacka, 10 maggio 1925) è un ex calciatore svedese. Eccelso attaccante dotato di possanza fisica, velocità e ottime doti tecniche, un giocatore elegante e maestoso, accarezzava la palla con la fronte per schiacciarla in rete. Jeppson aveva alle spalle studi universitari. Per venire a Bergamo aveva preteso un contratto principesco. A Bergamo è rimasto pochi mesi, sufficienti per farlo ricordare come uno dei più grandi giocatori atalantini di sempre.  Nel campionato di serie A ’51-52 l’Atalanta in crisi di risultati non si sarebbe mai salvata: furono i suoi gol, 22 in 27 partite, a toglierla dai guai. Viene ingaggiato il 26 ottobre 1951 dopo che l'allenatore Ceresoli aveva richiesto rinforzi. Debutta il 28 ottobre 1951, in Atalanta-Como 1-0 (gara in cui realizza il suo primo gol in Italia), aiutando la squadra a lasciare la terzultima posizione in classifica; a fine stagione i bergamaschi arriveranno al dodicesimo posto in classifica e lui al quarto posto nella classifica dei cannonieri. Tutti quei gol favorirono, però, il suo trasferimento al Napoli per una cifra di 105 milioni di lire, non era mai accaduto.

 
 Gaudenzio BERNASCONI:
(Ponte San Pietro, 8 agosto 1932) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Cresce nel Vita Nova (che cambierà denominazione in Ponte San Pietro proprio in quegli anni), con cui debutta in Serie C disputandovi tre campionati.  Fisico non idoneo per il calcio, dicevano, alto 1,72 per 83 Kg, invece con quel fisico tarchiato e massiccio da lottatore negli anni 50 e 60 è stato uno dei più bravi calciatori cresciuti nell’Atalanta e affermatosi in campo nazionale e internazionale. Era un formidabile colpitore di testa. Proveniva da Ponte S. Pietro (BG) e, a 20 anni appena compiuti, l’allenatore Ferrero lo fece debuttare in prima squadra al centro di una difesa tutta Bergamasca con Rota e Corsini formavano un trio primavera in difesa accanto a quello d’attacco composto da Brugola, Testa e Cadè. A quei tempi imperversavano centravanti grandi e grossi, Nordahl, Jeppson, Galli, Piola serviti da vere ali tipo Muccinelli, Frignani, Cervellati, Longoni ma il prode Bernasconi con i suoi muscoli delle gambe a molla, saltava più alto e talmente a tempo da concedere poche opportunità, le palle di testa erano sue. Fu chiamato palla di gomma per le sue doti di elevazione. Fece due campionati a Bergamo, poi alla Sampdoria per una decina di anni con sei gettoni in nazionale.

 
 Adriano BASSETTO:
(Vicenza, 8 settembre 1925 – Genova, 12 ottobre 1999) è stato un calciatore di ruolo mezzala. Dopo gli esordi con delle squadre minori, Bassetto esordì con il Vicenza nel campionato di guerra del 1944. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, con i biancorossi ottenne una salvezza nel massimo campionato. Nel 1946 passò alla nuova squadra della Sampdoria, il 22 settembre nella gara persa 3-1 contro la Roma, e al 55' fu l'autore del primo gol ufficiale della squadra genovese. Nella formazione blucerchiata rimase per 7 stagioni, arrivando a segnare in due occasioni oltre 20 reti stagionali.  Lasciò Genova nel 1953 dopo 196 partite e 92 reti per passare all'Atalanta. A Bergamo disputò ancora quattro stagioni ai vertici, disputando 125 gare e segnando 56 reti (capocannoniere della storia della società nella massima serie prima che fosse superato, nel 2008, da Cristiano Doni).  E’ uno dei tanti casi di giocatori mandati all’Atalanta per godersi una sorta di prepensionamento ma in realtà arrivati all’apice della carriera proprio con la maglia nerazzurra. Arrivato all’Atalanta come merce di scambio nell’estate del 1953 dove l’ing. Tentorio era riuscito a fare in modo che nella trattativa di acquisto da parte della Sampdoria del centravanti Atalantino Testa, come parziale contropartita fosse inserito anche il 28 enne Bassetto. Il nuovo arrivato però si segnalò come uno dei più prolifici goleador del calcio italiano, tanto da guadagnarsi, a 30 anni, tre gettoni di presenza in nazionale. La sua dote principale era il tiro da fuori area, preciso e potente, tanto che la squadra preferiva una punizione dal limite che un rigore. Nove volte su dieci la cannonata di Bassetto finiva in rete.

 
 Paul Aage RASMUSSEN: P196 Rasmussen
(Maribo, 12 dicembre 1925 – Marielyst, 30 ottobre 2000) è stato un calciatore danese, di ruolo centrocampista.Bomber coraggioso. In tre stagioni e mezza all’Atalanta, tutte in serie A, il centtravanti Danese Rasmussen  ha disputato 110 gare e segnato 53 gol, che lo collocano tutt'ora al quarto posto tra i marcatori della società bergamasca. Era un curvaiolo, combattivo, coraggioso, attaccato alla maglia come a una seconda pelle e segnava. Acquistato nel 1952, proveniente dallo Skovshoved IF, per rimpiazzare Jeppson trasferiro al Napoli per una grossa cifra. Erano due tipi diversi come persone ma sul campo le differenza era solo estetica perché in fatto di gol non c’era nessuna differenza. In campo era una garanzia per i compagni e per i tifosi. Il 31 dicembre 1955, durante la partita Roma/Atalanta all’olimpico il centromediano della Roma si schiantò, col piede a martello, sulla gamba di Rassi sbricciolando, ginocchio, tibia, perone e legamenti, tutto rotto. Per Rassi la fine della carriera.

 
Angelo LONGONI:  P168 Longoni
(Lecco, 17 gennaio 1933 – Lecco, 17 giugno 1993) è stato un allenatore di calcio e calciatore di ruolo attaccante.  Conosciuto come ciccio. Un vero e proprio diavolo che faceva disperare i difensori avversari, mettendoli alle corde con i suoi guizzi, i suoi dribbling, la sua velocità, la precisione dei suoi cross, la potenza del suo sinistro. Nasce a Lecco, cresce nei ragazzi del Milan e debutta in serie A a 19 anni ma era troppo minuto per giocare con il famoso Gre-No-Li e fu mandato in provincia. Fu così che a 20 anni approda all’Atalanta e vi rimase per ben 7 anni prima di passare alla Lazio. Giocò una partita in nazionale accanto a Boniperti, Muccinelli e Montuori. La partita in questione fu quella del 9 dicembre 1956 contro l'Austria, nella quale mise a segno i due gol della vittoria (2-1), nonostante  questo exploit non venne più richiamato nella Nazionale maggiore.  Dopo sette stagioni con la casacca neroazzurra venne ceduto alla Lazio, poi poassò alla Vis Pesaro in Serie C poi, concludendo la propria carriera, in Serie B nelle file del Lecco. È stato successivamente allenatore in Serie C e Serie D, allenando tra le altre il Lecco, Crotone, e il Marsala.

 
Bengt GUSTAVSSON: P167 Gustavsson
(Ringaruns, 13 gennaio 1928) Svedese di nascita, centromediano in campo. Educazione e signorilità in campo e fuori erano le sue doti. I suoi confronti con Charles, gigante gallese della Juventus, erano duelli a colpi di fioretto, mai fallosi. Veniva da un paese dove non esisteva il professionismo, ma era il più professionista di tutti, nell’allenamento, nell’alimentazione, nella meticolosità con cui si avvicinava alla partita.  Partecipò al campionato del mondo 1958 con la Nazionale di calcio della Svezia, giungendo fino alla finale persa contro il Brasile di Pelè; al suo rientro, aiutò l'Atalanta a ritornare in serie A dopo la retrocesione per illecito in Serie B, poi riabilitata. Al termine della stagione 1960-61 decise di ritornare in patria, dove venne tesserato dal Åtvidabergs FF, rimanendovi fino alla fine della carriera agonistica, terminata nel 1965.

 
Stefano ANGELERI:P178 Angeleri
(Castellazzo Bormida, 26 agosto 1926) Lo chiamavano “gabbiano” per quel modo di correre con le sue lunghe braccia allargate come ali. Cominciò la carriera di calciatore nelle serie minori dei campionati dilettantistici piemontesi, per poi salire le categorie fino ad approdare nella massima serie con la maglia della Juventus, società con la quale militò per due stagioni. Nativo di Alessandria, arriva a Bergamo alla fine degli anni 40 e gioca per 15 anni in nerazzurro. Ancora oggi detiene il record di presenze con la maglia nerazzurra (319 partite), è stato un giocatore bandiera. Giocava a centro campo, aggressivo in marcatura, bravo nella spina, un po’ meno nel tiro. Si era ambientato in fretta grazie anche alla moglie bergamasca, andava ad allenarsi in bicicletta o col filobus. Al termine della sua carriera agonistica si dedicò al ruolo di allenatore, cominciando con le giovanili dell'Atalanta, e poi con la prima squadra. Dopo l'esperienza atalantina, durata fino al 1969, allenò il Parma in serie D, ottenendo la promozione in serie C. Da allora cambiò numerose società nelle serie minori, fino a concludere la sua carriera a metà degli anni 80.

 
Zaccaria COMETTIP179 Cometti
(Romano di Lombardia (BG), 7 gennaio 1937) Un tipo che non parlava nemmeno sotto tortura, perché molto timido. Tutto il contrario di quando era in campo, era un’atleta, solido e robusto. E’ stato uno dei grandi portieri di scuola atalantina e per 15 anni ha vestito la maglia n.1 dell’Atalanta. Fu seguito da Carlo Ceresoli, ex-portiere neroazzurro e della nazionale, esordì in prima squadra a soli 19 anni.  Aveva un senso particolare della posizione in porta. Convocato in interlega. Di Zac si ricorda anche un grave infortunio di gioco all’inizio della partita Atalanta/Juve in cui, in uno scontro a tre, ebbe la peggio fratturandosi una gamba che gli costò una lunga assenza dalla squadra. Restò atalantino a vita. Un grande. A fine carriera, dopo una breve esperienza al Trento, società con la quale terminò la carriera di giocatore, cominciò a svolgere l'attività di allenatore nel settore giovanile atalantino, per poi diventare allenatore in seconda ed infine preparatore dei portieri.

 
Umberto COLOMBOP180 Colombo
(Como, 21 maggio 1933) Inizia a giocare nel Monza e poi a 20 anni passa alla Juventus. Furono anni bellissimi alla Juventus. Lui così britannico nel suo modo di fare, quando giocava sapeva trasformarsi in martello. Vinse 3 campionati in 4 anni e giocò tre volte in nazionale. Sulla soglia dei 30 anni da Torino lo spediscono a Bergamo; era il 1961. A Bergamo ha vissuto una seconda giovinezza passando da mediano a stopper e disputando 4 campionati di fila saltando solo una partita. Giocò, vincendo per 3-1, la finale di Coppa Italia del 1963 contro il Torino. Ora fa l’opinionista che va controcorrente e gioca a golf. E’ rimasto Juventino.

 
Humberto Dionisio MASCHIO P181 Maschio
(Avellaneda-Argentina, 20 febb. 1933) Dopo aver militato nel Quilmes e nel Racing, con cui vinse nel 1957 una Coppa America e una Coppa Intercontinentale, si trasferì in Italia, accettando l'ingaggio del Bologna. A seguito del trasferimento in Italia fu costretto a lasciare la Nazionale argentina, dove formava con Sivori e Angelillo il famoso trio offensivo dei “tre angeli dalla faccia sporca”, che conquistò il Campionato di calcio sudamericano nel 1957, vincendo tutti gli incontri. E Maschio fu il capocannoniere del torneo con nove reti. Maschio venne in Italia acquistato dal Bologna ma non legò molto e nel 1959 si trasferì all’Atalanta dove giocò per tre anni, tutti e tre strepitosi, capace di fare tutto, regista, centrocampista, goleador ma soprattutto uomo squadra. A Bergamo ha conquistato la maglia della nazionale azzurra. Poi passò all’Inter ma non fu un’esperienza felice perchè Lui stava bene a Bergamo, dove aveva trovato moglie. Nel 1966 lasciò l'Italia per ritornare al Racing Avellaneda, che in seguito allenerà. Fu per un breve periodo commissario tecnico dell'Argentina.

 
Chicco NOVAP195 Nova
Un bresciano amato da Bergamo. Ebbe un inizio all’Atalanta non troppo brillante, non perché Bresciano ma perché era grande e grosso e la gente lo voleva cannoniere vecchio stampo capace di segnare gol a raffica. Era un centravanti di manovra, bravo a proteggere la palla e far salire la squadra. Non era un grande goleador ma un ottimo giocatore, era un generoso con un grande cuore. Negli anni 60 ha disputato otto campionati nell’Atalanta.

 
 Flemming NIELSENP182 Nilsen
(Copenaghen, 24 febb. 1934) In Danimarca, oltre che giocare al calcio, Flemming faceva anche il giornalista. Fu acquistato dall'Atalanta nell'estate del 1961. Bastò qualche mese per rendersi conto che il giornalista-calciatore era un fior di campione con il pallone tra i piedi. Centrocampista a tutto campo, alto, aitante, due gambe lunghissime e magrissime che gli valsero il titolo di fenicottero. Giocò 3 campionati con l’Atalanta. Se ne andò nel 1964 dopo aver litigato con tutti durante una partita e, una rissa nello spogliatoio, L’Atalanta, rigidissima sul rispetto delle regole, non lo volle più vedere. Un tipo sorridente, mostra sempre la medaglia della Coppa Italia che porta al collo, vinta nel 1963 con l’Atalanta.

 
Angelo DOMENGHINIP183 Domenghini
(Lallio (BG), 25 agosto 1941) Uno dei tre più forti giocatori di scuola atalantina di tutti i tempi con Scirea e Donadoni. Nato a Lallio (BG) nel 1941, magro, non possedeva il fisico da atleta, ma quando era in campo correva e calciava esprimendo tutta la sua potenzialità. Non si fermava mai, aveva un tiro di rara potenza, tirava molto al volo, aveva un’intelligenza tattica e una forza di volontà unita al senso della professione altissimo. Nel 1961 passò dal Verdello (BG) all'Atalanta con cui esordì in serie A  a 20 anni, nel campionato 1960-61 a Udine ma poi ritornò nelle riserve fino al campionato successivo che fece gol a grappoli conquistando sul campo il posto da titolare. La stagione successiva 1962/63 fu ancora più esaltante e avrebbe portato alla conquista della Coppa Italia con i suoi tre gol. Passò quasi subito all’Inter di Herrera con il ruolo di ala tornante, dove vinse campionati e coppe, giocò molte partite in Nazionale. Nel 1969 passò al Cagliari e alla sua prima stagione in Sardegna vinse lo scudetto, contribuendo con otto reti in 30 partite e formando con Gigi Riva una coppia d'attacco temibile.

 
 Piero GARDONI P187 PieroGardoni
(Bergamo, 12 feb. 1934 – Sarnico, 15 dic. 1994). Difensore cresciuto nell' Atalanta, dalla quale viene mandato a "farsi le ossa" nelle categorie minori, si distinse per la grandissima determinazione e per i suoi interventi risolutori in fase difensiva. Fu noto come spazzatore d'area, preoccupato soltanto dell'efficacia dei suoi interventi e non certo del gesto tecnico ad effetto, tanto che spesso i suoi rinvii finivano in tribuna. Raggiunse l'apice della sua carriera con la maglia dell'Atalanta, che vestì per ben 213 volte, delle quali ben 209 in serie A. Aveva cominciato come terzino ed era presto diventato un libero che per lunghi anni aveva fatto coppia fissa con Colombo al centro della difesa atalantina. Basso tarchiato, poco elegante ma estremamente efficace. Sul prato di S. Siro il 2 giugno 1963 Gardoni vince da capitano atalantino la Coppa Italia, e alza il trofeo più prestigioso che l’Atalanta abbia mai vinto.

 
 Alfredo PESENTI P188 AlfredoPesenti 
(Zanica, 20 marzo 1941) Il difensore che cancellava i campioni. Arcigno terzino, crebbe calcisticamente nell'Atalanta, squadra della sua città, con la quale debuttò in prima squadra nella stagione 1962-63, anno in cui vinse la Coppa Italia. Era l’angelo custode dei campioni che affrontavano l’Atalanta. L’avversario più pericoloso era sempre affidato alla sua marcatura. Era assillante ma mai scorretto, la sua concentrazione era totale e questo gli consentiva di imporsi quasi sempre nel contrasto con l’avversario. Era velocissimo per cui era sempre in anticipo sull’avversario. Tatticamente intelligente sapeva trovare il modo giusto per condizionare ogni tipo di avversario. Non aveva un gran fisico ma era tosto, sicuro, deciso nel gioco aereo. Lo aveva fatto esordire Tabanelli. La sua carriera è finita per uno scontro di gioco con Chiarugi a Firenze. È considerato tuttora uno dei migliori difensori della storia dell'Atalanta, con la quale disputò 163 partite, tutte in serie A, con 3 reti all'attivo, tutte nella stagione 1965-1966.

 
 Adelio MORO P189 Adelio Moro
(Mozzanica, 14 aprile 1951) calciatore e allenatore di calcio. Grande giocatore, però soltanto in provincia. Ha giocato 3 anni all’Inter, uno al Milan, con poche presenze e pochissimi gol. Al contrario due splendidi campionati all’Atalanta con promozione in A, con una valanga di reti. Poi discreto al Verona e cinque anni strepitosi all’Ascoli. Con lui in regia l'Ascoli ritrovò la Serie A dominando il torneo cadetto nel 1977-78 e ottenendo in seguito un quinto posto nel campionato 1979-80, miglior risultato di sempre raggiunto dalla società marchigiana. Un giocatore con classe  purissima e uno stile perfetto, giocava da centrocampo in su, eccelleva nella visione di gioco, nel dribbling e nel tiro. Amico di Facchetti, quando era all’Inter, partiva da Romano, caricava Facchetti a Treviglio e insieme andavano alla pinetina ad allenarsi.
Curiosità: Adelio Moro è l'unico giocatore in serie A a non avere mai fallito un rigore: 10 reti in altrettanti tentativi.

 
Giulio CORSINI P190 Corsini
(Bergamo, 28 settembre 1933)   Terzino sinistro cresciuto nel vivaio dell'Atalanta, debutta in Serie A a 20 anni, conquistandosi un posto da titolare che manterrà per altre quattro stagioni, tutte nel massimo campionato. Viene poi acquistato dalla Roma, dove disputa sette stagioni durante le quali vince anche una Coppa delle Fiere. Con il portiere Cudicini e il terzino destro Fontana, Giulio Corsini forma un trio difensivo tra i piu' forti e noti del calcio italiano della prima meta' degli anni Sessanta. La sua è una delle più belle carriere Atalantine cominciata molto presto nei ragazzi di Ciatto. Era un terzino sinistro completo, agile, elegante, scattante, forte nel fisico e nella tecnica, aveva un bel piede. Duellava, con le ali più forti, con il fioretto mai con la clava. Conclude la carriera da calciatore tra le file del Mantova, dove disputa quattro stagioni, tre delle quali in Serie A. Continuò nel calcio facendo l’allenatore imponendosi nell’Atalanta nel ’70-71. Da allenatore ha lanciato Scirea in serie A, poi nel ’73-74 fu esonerato al posto di Heriberto Herrera.


 
 Pierino FANNAP191 Fanna
(Grimacco - Udine, 23 giugno 1958) È uno dei 5 calciatori (insieme a Giovanni Ferrari, Sergio Gori, Aldo Serena ed Attilio Lombardo) ad aver conquistato scudetti con tre società differenti. Un friulano dal dribbling brasiliano. Venne a Bergamo giovanissimo e spedito alla casa del giovane con i suoi coetanei. Nelle giovanili, con Fioretti e Castagner, mostrò di essere un talento, un attaccante  capace di giocare su tutto il fronte offensivo con predilezione per il fianco destro. Non era un goleador ma quando partiva in slalom sulla fascia era uno spettacolo. A 18 anni Tita Rota lo porta in prima squadra e diventa una colonna fondamentale dell’Atalanta promossa in serie A nel ’76-77 dopo lo spareggio di Genova con il Cagliari. La Juve gli mise subito gli occhi addosso e lo acquistò al volo; ma a Torino giocò poco, cinque anni non memorabili con crisi morali. Lo salvò il  Verona di Bagnoli dove diventò quasi subito la bandiera della squada campione d’Italia nel 1985, poi passò all’Inter sulla soglia dei 30 anni. Come allenatore si occupa del settore giovanile veronese per diversi anni e assume, con l'arrivo di Cesare Prandelli, nell'estate 1998, il ruolo di allenatore in seconda. Grande amarezza ha suscitato nei tifosi gialloblu la scelta di Fanna di seguire Prandelli al Venezia.

 
 Gaetano SCIREAP192 Scirea
(Cernusco sul Naviglio, 25 maggio 1953 – Babsk, 3 settembre 1989) È stato a lungo al primo posto per numero di presenze di tutti i tempi della storia della Juventus con 552 presenze, record successivamente superato da Alessandro Del Piero. Insieme a Franz Beckenbauer e Franco Baresi è considerato il miglior interprete del ruolo di libero. Antesignano del difensore moderno, era dotato di notevole visione di gioco e grande capacità di dettare i tempi del reparto arretrato, cui si sommava l'abilità di trovare spesso la via della rete (32 gol tra campionato e nazionale), in tutta la sua carriera non subì mai un'espulsione o un periodo di squalifica. Arrivò a Bergamo poco più che quattordicenne, era un ragazzo timido, riservato, parlava poco, al mattino andava a scuola e nel pomeriggio, due volte la settimana, veniva a Bergamo in pullman per gli allenamenti. Giocava all’attacco, ala destra, e segnava tanti gol. La sua vocazione però lo portava spesso a spostarsi al centro, in mezzo al campo. Diventò centrocampista. L’allenatore Castagner lo trasformò in libero facendogli fare coppia con lo stopper Percassi. Non fece una piega e inventò un nuovo modo di come coprire il ruolo, non solo regista della difesa ma organizzatore dell’azione con inserimenti all’attacco fino all’area avversaria. Arrivò subito in prima squadra, ma era tropo forte, anche per l’Atalanta che, infatti, lo cedette alla Juventus. Il proseguo della carriera è un libro aperto, aveva lo stile Juve nel sangue e sarebbe diventato un grande tecnico, o un geniale dirigente, se un’auto su una strada Polacca non lo avesse fermato per sempre.

 
 Antonio CABRINIP193 Cabrini
(Cremona, 8 ottobre 1957) calciatore e allenatore di calcio italiano, ruolo terzino sinistro. Campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1982. Soprannominato bell'Antonio e fidanzato d'Italia a causa della grande popolarità di cui godeva presso il pubblico femminile. Ha giocato 352 partite in Serie A, realizzando 35 reti in un totale di quindici stagioni. Alla Juventus ha giocato per tredici stagioni, 297 partite e 33 reti con sei scudetti. In Nazionale ha disputato 73 gare, di cui dieci da capitano, realizzando 9 reti. Esordì sedicenne nella Cremonese, nel campionato di Serie C del 1973-74, collezionando 3 presenze e diventando titolare l'anno successivo. Nel 1975 passò all'Atalanta, dove disputò un buon campionato di Serie B prima di approdare alla Juventus. Cabrini: grande atleta e grande uomo. Un anno solo a Bergamo e in serie B, ma tanto è bastato per capire tutto, non aveva ancora 20 anni, giocò quasi tutte le partite e, a fine stagione prese il volo per la Juventus e solo due anni dopo era azzurro ai mondiali di Argentina. L’epopea era cominciata.

 
 Pierluigi PIZZABALLAP194 Pizzaballa
(Bergamo, 14 settembre 1939) Calciatore, giocava nel ruolo di portiere e fu attivo fra gli anni sessanta e settanta. All’Atalanta era arrivato giovanissimo, scovato a Verdello dal dott. Brolis e aveva esordito in prima squadra nel campionato di serie B 1958-59, poi tre anni nel settore giovanile. A 23 anni, nel 1962, conquista il posto stabile in prima squadra con una carriera da numero  uno. La conquista della coppa italia, la convocazione in nazionale come terzo portiere ai mondiali del ‘66 in Inghilterra. Seguono tre anni alla Roma, quattro a Verona e tre anni al Milan. L’esperienza rossonera sembrava il suggello di una grandissima carriera. Ma nel campionato dell’Atalanta 1976-77, serie B, succede ancora qualcosa: si infortuna Cipollini e l’allenatore Rota non si fida del suo vice Meraviglia e convince il trentottenne Pizzaballa, che ormai aveva smesso di giocare, a rimettersi in discussione. Pizza si lascia convincere e conquista la promozione nello spareggio a Genova col Cagliari e per altri due anni gioca col numero uno sulle spalle sfidando la concorrenza del rampante Bodini. Quando si ritira sono già suonati i 40 anni ed è pronto a trasformarsi in un bravo dirigente.

 
 Ezio BERTUZZOP227 Bertuzzo
(Settimo Torinese, 23 luglio 1952 – calciatore con ruolo  attaccante).
Partito dalle categorie inferiori in società piemontesi  dove sfiorò la promozione in C, riuscì ad emergere grazie al trasferimento al Brescia, società con la quale disputò tre campionati di serie B, durante i quali seppe mettersi in luce meritandosi il trasferimento al Bologna in serie A. Dopo un solo anno ritornò in serie B, questa volta all'Atalanta, dove disputò un ottimo campionato, risultando determinante per la promozione della squadra bergamasca nella massima serie. La favola di Ezio Bertuzzo all’Atalanta dura una sola stagione, la magica stagione 1976-77 quella della promozione in serie A, ottenuta dopo lo spareggio doi Marassi contro il Cagliari di Virdis.Segna 13 gol e per il pubblico bergamasco  diventa un idolo. Per lui è stato inventato il nomignolo di Ezio-gol. Poi si ritrova lui a Cesena indifferente e Bergamo infelice di averlo ceduto. Viene ripreso dall’Atalanta ma fu un errore perché rimase per 5 anni, uno peggio dell’altro segnando in tutto 14 gol. Dopo l'esperienza con l'Asti, in serie C2 nel 1983, Concluse l'attività agonistica nel 1984, dopo un ultimo anno trascorso in serie D con il Crotone vincendo il Campionato.

 
 Titta ROTA P228 Rota
(Battista Rota detto Titta  - Bergamo, 18 luglio 1932). E’ il più atalantino degli atalantini della storia dell’Atalanta.  Da giocatore vanta 284 partite disputate in Serie A con il ruolo di difensore. A cominciato nelle giovani dove vinse uno scudetto.Nell’Atalanta, società della sua città, esordì a 19 anni contribuendo in modo determinante alla salvezza della propria squadra, segnando 5 gol nelle ultime 5 partite di campionato, nonostante fosse un difensore l’allenatore Neville lo schierò come centravane  e lui rispose con due gol al Milan e altri tre nelle ultime giornate di campionato. Terzino veloce, prestante e molto corretto disputò altre tre stagioni con la maglia nerazzurra, per poi approdare al Bologna, dove giocò per sei campionati. Giocò 2 partite anche in Nazionale durante le Olimpiadi di Helsinki del 1952. Successivamente, si trasferì per una stagione alla SPAL che non navigava in buone acque ed il suo presidente Paolo Mazza puntò su di lui per raggiungere la salvezza. Compiuta felicemente la missione, tornò a Bergamo, dove chiuse la carriera da giocatore nel 1964, dopo aver vinto una Coppa Italia l'anno precedente. Giocò 2 partite anche in Nazionale durante le Olimpiadi di Helsinki del 1952. Concluse poi nelle categorie minori, alternandosi in società lombarde come Palazzolo, Lecco e Pergocrema  Successivamente iniziò la carriera di allenatore guidando la Cremonese, l'Atalanta (portata in serie A nel 1977), il Piacenza (condotto dalla C2 alla B), la SPAL ed il Modena. Alla fine divenne presidente del centro coordinamento dei Club Amici dell’Atalanta.

 
 Ottavio BIANCHIP229 Bianchi
(Brescia, 6 ottobre 1943 - ex calciatore e allenatore di calcio). Crebbe calcisticamente nelle giovanili del Brescia, con cui esordì in Serie A nel 1965; nel 1966 fu ingaggiato dal Napoli con il quale disputò cinque campionati consecutivi, per poi vestire le maglie di Atalanta, Milan e Cagliari. Vanta anche due presenze nella Nazionale. Bianchi è il Napoli, l’allenatore di Maradona. L’unico al mondo che poteva vincere in quell’ambiente con quella squadra e Maradona. Intrapresa la carriera di allenatore, sedette sulle panchine di Siena, Mantova, Triestina e Atalanta, con cui vinse il campionato di C1, 1981-82. Fa debuttare in prima squadra Roberto Donadoni che porta in panchina e lo fa esordire, senza tante parole. Poi in serie A con l'Avellino nel corso del campionato 1983-84 per approdare poi al Como e, nel 1985 nel Napoli di Diego Armando Maradona, che vinse il suo primo scudetto nel 1986/87; la Coppa Italia e, nel 1989, la Coppa UEFA. Nel 1990 passò alla Roma, con la quale vinse nel 1991 la Coppa Italia, raggiungendo anche la doppia finale di Coppa UEFA. Torna sulla panchina del Napoli, dopo l'esonero di Claudio Ranieri, riuscendo a sfiorare la qualificazione Uefa con una squadra presa in pienissima zona retrocessione. All'ombra della "madunina", come allenatore, disputa un buon campionato all’Inter (il primo dell'era-Moratti), con ciliegina sulla torta la vittoria nel derby contro il Milan per 3-1. Ma l'anno dopo, nonostante l'arrivo di campioni come Javier Zanetti e Roberto Carlos la squadra stenta e Moratti lo solleva dall'incarico. Tornerà in panchina soltanto sette anni dopo nel 2002, chiamato a salvare la Fiorentina da una disastrosa retrocessione che non riuscirà ad evitare.

 
 Bortolo (Lino) MUTTI
(Trescore Balneario, 11 agosto 1954, calciatore, attaccante, poi allenatore). Cresciuto nella Primavera dell'Inter, senza mai debuttare cP233 Muttion la prima squadra è ceduto in Serie B al Pescara. Dopo una stagione passa al Catania e l'anno successivo è acquistato dal Brescia, ottenendo una promozione in Serie A nel 1979. Nel 1980-1981 va al Taranto e quella successiva all'Atalanta, squadra della sua città, che militava in Serie C1 e vi rimase per tre stagioni, dal 1981 al 1984. Era un bomber dei più quotati in serie B ma venire a Bergamo era il sogno della sua vita.  Il Lino in quegli anni fu la stella dell’attacco, l’uomo esperto, il trascinatore, lavorando per la squadra e segnando 16 gol, molti dei quali su rigore. La sua stazza, il suo dinamismo e movenze eleganti gli valsero il sopranome di Socrates. Dopo la promozione dell’Atalanta in B esplose Pacione e lui fu messo da parte da Sonetti. A Bergamo ritorna 14 anni dopo come allenatore in una stagione infausta, promozione mancata nel finale.

 
Glenn Peter STRÖMBERG P235 Stromberg
(Brämaregården, 5 gennaio 1960, calciatore, svedese). Cresciuto nelle giovanili del Lerkils IF, ha giocato dal 1976 al 1982 nella massima serie svedese nelle file dell’IFK Göteborg, totalizzando 97 presenze e 9 gol in campionato e vincendo la Coppa UEFA e il Campionato svedese nel 1982. Nel gennaio 1983 è passato al club portoghese del Benfica con cui ha disputato due campionati, per un totale di 32 presenze e 10 gol. Nel 1984 si è trasferito in Italia, dopo la riapertura agli stranieri, all’Atalanta appena tornata in serie A, dove ha chiuso la carriera nel 1992 a solo 32 anni dopo otto stagioni (tutte in Serie A, tranne una in B), in cui è diventato l’idolo dei tifosi bergamaschi. Nell’Atalanta ha totalizzato 185 presenze e 15 gol in Serie A e 34 presenze e 3 gol in Serie B. Centrocampista completo e generoso, non dice di no neanche quando gli si chiede di fare il centravanti. E’ stato capitano dell’Atalanta nei momenti più difficili, quelli del ritorno in B, e nei giorni della gloria come nella semifinale di coppa col Malines.

 
 Roberto DONADONI P234 Donadoni
(Cisano Bergamasco, 9 settembre 1963, calciatore, e allenatore) Centrocampista di fascia destra, cominciò la sua carriera nell'Atalanta, con la quale disputò il campionato giovanile nella stagione 1981-1982 e quello di Serie B nell'annata seguente (18 presenze). L'Atalanta non riuscì a salire di categoria ma Donadoni rimase lo stesso con i nerazzurri, collezionando nella stagione 1983-1984 26 presenze (con 2 reti) ottenendo la promozione in Serie A. Con l'Atalanta, Donadoni disputò due anni da titolare nella massima serie. Pensare che a16 anni, per via del fisico gracilino, l’Atalanta lo stava per mollare. Fu il fratello a impuntarsi costringendo l’Atalanta a trattenerlo. Nell'estate del 1986 venne acquistato dal Milan che rimase fino al 1996, inanellando una serie di trionfi e fu titolare praticamente inamovibile sia con Arrigo Sacchi sia con Fabio Capello, vinse, infatti, sei scudetti (1987-1988, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, 1998-1999), tre Coppe dei Campioni (1988-1989, 1989-1990, 1993-1994), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990), tre Super coppe Europee (1989, 1990, 1995) e quattro super Coppe italiane (1989, 1992, 1993, 1994. Donadoni fu anche, dal 1986 al 1996, un punto fermo della Nazionale italiana, sia negli anni di Azeglio Vicini (Europei 1988 e Mondiali 1990) che in quelli di Arrigo Sacchi (Mondiali 1994 e Europei 1996). Nel corso dei Mondiali 1990. Nel 1994, ai mondiali statunitensi, fu vice-campione del Mondo dopo la finale persa con il Brasile. Donadoni oggi fa l’allenatore, dopo aver allenato per alcuni anni anche la nazionale dopo l’era di Lippi.

 
 MARINO MAGRIN P483Magrin
(Borso del Grappa - TV, 13 settembre, ex calciatore italiano) – Arriva all’Atalanta  nel giugno 1981. L’Atalanta era  appena scesa in C1. Nel giro di tre stagioni, grazie anche al forte trevigiano, i nerazzurri conquistano la massima serie, con Magrin assurto a ruolo di bandiera dei neroazzurri. Debutta in A tre giorni dopo il suo 25º compleanno, il 16 settembre ’84, 1-1 contro l’Inter. Resta a Bergamo fino al giugno 1987, sommando 192 presenze e 40 gol. Passa alla Juventus a sostituire il fuoriclasse Platini che proprio in quei giorni lascia la Juventus. Dopo le partitelle di allenamento Magrin era sempre l’ultimo ad andarsene, da solo provava e riprovava i calci di punizione da ogni angolazione, tiro teso, forte, liftato e così via, ma sempre in porta.

 
 EMILIANO MONDONICOP484Mondonico
(Rivolta d'Adda, 9 marzo 1947) è un allenatore di calcio ed ex calciatore, di ruolo ala. Crebbe nelle giovanili della Rivoltana, squadra dilettantistica del suo paese; nel 1966 fu ingaggiato dalla Cremonese, con cui giocò una stagione in Serie D e una in Serie C. Nel 1968-1969 esordì in Serie A con la maglia del Torino. Dopo due stagioni scese di categoria per giocare con il Monza (23 gare e 7 reti) e ritornare in A nel 1971-72 all'Atalanta. Chiuse la carriera dopo il ritorno alla Cremonese, con cui giocò per sette stagioni tra Serie B e Serie C. Inizia la carriera da allenatore nel 1979 come tecnico delle giovanili della Cremonese. Nella stagione 1987-88 fu ingaggiato dall'Atalanta, in B; ottenne immediatamente la promozione in massima categoria, e guidò la squadra bergamasca in un'esaltante esperienza in Coppa delle Coppe, conclusa in semifinale di fronte ai belgi del  Mechelen che poi vinse la competizione contro l'Ajax. Poi al Torino e di nuovo all’Atalanta, poi di nuovo al Torino, Napoli, Cosenza Fiorentina, Albino Leffe e Novara. E. Mondonico è un tipo pane, salame  e fantasia. Tanto estroso da giocatore quanto concreto da allenatore, sempre un po’ ribelle, preferisce le piccole squadre.

 
 FABRIZIO FERRONP485Ferron
(Bollate, 5 settembre 1965) è un ex calciatore, di ruolo portiere. Dal 1984 al 1986 Ferron gioca nella Primavera del Milan, la società che lo ha cresciuto,  vince la Coppa Italia Primavera nel 1984-1985 e viene nominato mglior rortiere del Torneo di Viareggio 1986. Dal 1986 al 1988 milita in Serie B nella Sambenedettese, successivamente gioca con l'Atalanta, otto stagioni e 253 presenze in campionato tra Serie A e Serie B., partecipa a due edizioni della Coppa UEFA e una finale di Coppa Italia nel 1996, persa contro la Fiorentina. Poi alla Sampdoria nel 1996 dove gioca per tre stagioni per poi passare all'Inter come vice di Angelo Peruzzi. Torna titolare per due stagioni nell'Hellas Verona, entrambe in serie A, per poi passare al Como dove disputa le sue ultime due stagioni da titolare. Da allenatore si è dato con successo alla carriera di allenatore dei portieri, prima del Parma, poi in varie squadre dell'hinterland bolognese, per approdare infine al Modena, città in cui gestisce anche una scuola calcio per giovani portieri.

 

 EVAIR APARECIDO PAULINOP486Evair
Evair Aparecido Paulino (Crisolia, 21 febbraio 1965) è un ex calciatore brasiliano, attaccante. Oltre ad aver giocato per nove club del campionato brasiliano, Evair ha anche militato in Italia (Atalanta) e Giappone (Yokohama Marinos).  A Bergamo formò una forte coppia d'attaccanti con Claudio Caniggia: i tifosi atalantini si ricordano gol memorabili come quelli segnati a Torino in Juventus-Atalanta 0-1 (1989) e a Milano in Milan-Atalanta 0-1 (17 marzo 1991). Malato di saudade per il Brasile, Evair lasciò Bergamo dopo sole tre stagioni, in cui giocò 76 partite realizzando 25 gol in serie A.


 

 
WALTER BONACINAP487WalterBonacina
Valter Bonacina (Bergamo, 30 luglio 1964) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista. Cresciuto calcisticamente nelle file del Cenate Sotto. Nel 1981 passa alla Virescit, e poi all'Atalanta, esordisce in Serie A contribuendo alla qualificazione dei bergamaschi alla Coppa UEFA per due anni consecutivi. Passa poi alla Roma per tre stagioni, poi torna a Bergamo e contribuisce al ritorno in A. Rimane a Bergamo per cinque anni diventando una bandiera. (331 presenze). Termina la carriera a Rodengo Saiano nel 2001. Intraprende la carriera di allenatore cominciando dalle giovanili dell’Atalanta. Il 7 gennaio 2010 viene provvisoriamente promosso alla guida della prima squadra, rilevando la panchina del dimissionario Antonio Conte. Passa poi al Foggia nel 2011.


 
 CLAUDIO PAUL CANIGGIAP488Caniggia
Claudio Paul Caniggia (Henderson, 9 gennaio 1967) è un ex calciatore argentino. Caniggia è cresciuto calcisticamente nel club argentino del River Plate, con cui ha esordito nella massima serie nel1985/86 e resta al River fino al 1988. Nel 1988 esordisce in Italia con la maglia del Verona, con cui disputa 21 partite in Serie A. L'anno successivo si trasferisce all'Atalanta, dove vive i suoi anni migliori in Italia: in tre stagioni colleziona 85 presenze e 26 gol in Serie A e due partecipazioni alla Coppa UEFA. Nel 1992 passa alla Roma con cui colleziona 15 presenze e 4 gol. Nel 93 viene trovato positivo alla cocaina e subisce una squalifica di 13 mesi. Nel settembre del 1999 torna all'Atalanta, in Serie B, dove, però, non riesce a ripetere i fasti di 10 anni prima e, dopo solo 17 partite ed 1 gol, viene ceduto, nell'ottobre dell'anno seguente, agli scozzesi del Dundee FC. Caniggia conta 50 presenze e 16 gol con la nazionale Argentina. Nella stagione 2003/2004 chiude la carriera nel Qatar Club Dubai, con 18 presenze e 5 gol.


 
 CLAUDIO CESARE PRANDELLIP489Prandelli
Claudio Cesare Prandelli (Orzinuovi BS, 19 agosto 1957) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, attuale commissario tecnico della Nazionale italiana. Cresce calcisticamente nella Cremonese come mediano. Notato dall'Atalanta, disputa in Serie A con i bergamaschi, la stagione 1978-1979, in cui giocò 27 volte, realizzando una rete. Passa alla Juventus dove, fra il 1979 e il 1985, vince tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea, senza però riuscire a giocare con continuità. Nell'estate del 1985 ritorna all'Atalanta, con cui chiude la carriera al termine della stagione 1989-1990, dopo aver preso parte a 16 partite. L’Atalanta gli offre il primo contratto da allenatore, proponendogli la panchina della squadra Primavera. Di squadra in squadra arriva ad allenare la Nazionale il 10 maggio 2010, dopo la conclusione del mondiale 2010 in sostituzione di Lippi.

 
 MAURIZIO GANZP490Ganz
Maurizio Ganz (Tolmezzo, 13 ottobre 1968) ex calciatore di ruolo attaccante e e allenatore. Esordisce nella Sampdoria il 14 settembre 1986, dopo essere cresciuto nelle giovanili blucerchiate. Nella stagione 1988-1989 gioca con il Monza in Serie B, passando poi al Parma e al Brescia, dove rimane due stagioni vincendo con 19 gol il titolo di capocannoniere della Serie B 91-92. Si trasferisce a Bergamo nell'estate 92 e con la maglia nerazzurra dell'Atalanta resta per tre stagioni, 100 presenze 42 reti. Nel 95 viene acquistato dall'Inter, dove disputa due stagioni segnando 13 gol nella prima e 11 nella seconda. Segna anche 10 gol in 16 partite nelle coppe europee e 3 gol in 14 partite in Coppa Italia che gli valgono di diritto il soprannome "El segna semper lu". Nel dicembre 1997 l’Inter lo cede al Milan. L'anno successivo vince lo scudetto sotto la guida di Alberto Zaccheroni, segnando 4 gol in 20 partite. Nel dicembre 1999, in Milan-Atalanta 3-0 di Coppa Italia, disputa la sua ultima partita in rossonero. Passa al Venezia e totalizza 8 gol in 19 partite. Tenterà poi nuovamente l'avventura bergamasca, ma senza il successo della prima volta (2000-2001, con 5 gol in 24 partite). Infine passa alla Fiorentina, all’Ancona, Modena e nel Lugano. Torna in Italia a 38 anni con la Pro Vercelli dove termina la carriera. Ha partecipato nelle file della Padania all'edizione 2009 e 2010 della Viva World Cup, campionato mondiale di calcio tra nazionali della NF-Board e non riconosciute dalla FIFA, andando in rete in entrambi i tornei

 

 CRISTIAN VIERIP491Vieri
Christian Vieri (Bologna, 12 luglio 1973) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante. Soprannominato Bobo, in carriera ha giocato con dodici squadre diverse: Torino, Pisa, Ravenna, Venezia, Atalanta, Juventus, Atlético Madrid, Lazio, Inter, Milan, Monaco, Fiorentina.  Nato a Bologna, è cresciuto nella comunità italiana di Sydney, in Australia, dove ha avuto le prime esperienze calcistiche in alcuni club locali. Quando rientra dall'Australia nel 1988 il suo primo club è l'A.C. Santa Lucia, di Prato.  L'anno successivo viene tesserato giovanissimo dal Prato. Viene poi ceduto al Torino, squadra con cui ha esordito in serie A il 15 dicembre 1991 in Torino-Fiorentina 2-0. Successivamente gioca nel Pisa, Ravenna, Venezia, Atalanta (1995-96 gioca 21 partite e segna 9 gol) e poi alla Juventus. Firma un contratto annuale con la Sampdoria per la stagione 2006-07, per poi rescinderlo. Dopo alcune settimane firma un accordo annuale con l'Atalanta. La prima convocazione con i neroazzurri, arriva il 17 aprile 2007, in vista della gara di campionato contro l'Empoli, nella quale gioca i 20 minuti finali. Torna al gol in campionato meno di un mese dopo, il 6 maggio 2007 con la maglia dell'Atalanta nella partita vinta per 3-1 contro il Siena, grazie a un tiro da 40 metri che sorprende il portiere bianconero Manninger,  totale gioca 7 partite e segna 2 reti. Passa un anno alla Fiorentina. Ritorna all’Atalanta una terza volta nel 2008, contrari i tifosi atalantini. Ciononostante il 30 giugno l'Atalanta lo acquista. In maglia nerazzurra Vieri gioca 9 partite e segna 2 gol, ma la stagione è segnata da una serie di infortuni. Il 1º aprile 2009 chiede di interrompere anticipatamente il rapporto contrattuale con la società ed è la fine della carriera calcistica. Ha militato nella nazionale under 21 con 22 partite e 11 gol.  Nella nazionale giocando  49 partite e segnando 23 gol.


 

 

Domenico MORFEOP492Morfeo
Domenico Morfeo (Pescina, 16 gennaio 1976) è un ex calciatore italiano, di ruolo trequartista. Entra nel settore giovanile dell'Atalanta all'età di 14 anni. Debutta in Serie A a 17 anni il 19 dic 1993 e colleziona 9 presenze realizzando 3 reti. A fine stagione la squadra retrocede in Serie B. Nella stagione 1994-95 totalizzò 18 presenze e 3 reti contribuendo alla promozione dell'Atalanta. Nella stagione 1995-96, a 19 anni, Morfeo totalizzò 30 presenze realizzando 11 reti. Gioca anche nella Nazionale Under-21 (20 presenze 9 reti). Nell'ultima stagione a Bergamo (1996-97) Morfeo si confermò con 26 presenze, 5 reti e moltissimi assist per i compagni. Passa alla Fiorentina e in due stagioni a Firenze totalizzò 26 presenze e 5 gol. Fu preso dal Milan (11presenze 1 gol), poi passò al Cagliari (5 presenze 1 gol), Venne girato al Verona, (allenatore Prandelli), dove realizzò 5 reti in 10 presenze, contribuendo così alla salvezza della squadra scaligera. Tornato all'Atalanta totalizzò 17 presenze e 5 reti. La stagione successiva terminò con la retrocessione della squadra, in cui Morfeo totalizzò 18 presenze e 2 reti. Venne prelevato,  dall'Inter di Moratti, che lo ingaggiò a parametro zero nella stagione 2002-2003. Nell'Inter era una riserva, collezionando 17 presenze 1 rete. Poi al Parma, al Brescia, e alla Cremonese (con Mondonico). Nel 2010 gioca in seconda categoria, nel San Benedetto dei Marsi, dove è nato. Morfeo lascia definitivamente il calcio giocato a febbraio 2011. 


 

 

Federico PISANI
P509PisaniFederico Pisani (Capannori, 25 luglio 1974 – Milano, 12 febbraio 1997) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante. Cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta, dopo qualche anno è passato al Margine Coperta, società satellite dell’Atalanta. Tornato a Bergamo, debuttò in Serie A a 17 anni. Nella primavera nerazzurra era stato allenato da Prandelli. La sua vita venne bruscamente interrotta a causa di un incidente stradale  avvenuto mentre si trovava in compagnia della sua ragazza, anch'ella deceduta nell'incidente, il 12 febbraio 1997 sull'autostrada Milano-Laghi. In seguito alla morte del calciatore, l'Atalanta decise di ritirare la maglia numero 14 da lui indossata, nonché di intitolargli sia il campo principale del Centro Sportivo Bortolotti a Zingonia sia la curva nord dello stadio di Bergamo. Nella sua breve carriera ha totalizzato complessivamente 44 presenze e 5 reti in Serie A.


 

 
Filippo INZAGHIP510Inzaghi
Filippo Inzaghi (Piacenza, 9 agosto 1973) è un calciatore italiano, attaccante del Milan. È stato campione del mondo con la Nazionale italiana nel 2006 e, a livello di club, campione d'Europa con il Milan nel 2003 e nel 2007 e campione del mondo sempre nel 2007. Nella classifica dei gol segnati nelle competizioni UEFA per club è secondo a quota 70 reti alle spalle di Raúl ed è il miglior marcatore italiano in Champions League con 50 gol realizzati. Inoltre, dopo la doppietta nella finale di Coppa del mondo per club realizzata il 16 dicembre 2007 contro il Boca Juniors, è diventato il primo e sinora unico giocatore ad aver segnato in tutte le competizioni internazionali per club.  Inzaghi è cresciuto nelle giovanili del Piacenza, e debutta tra i professionisti  il 28 agosto 1991, a 18 anni. Nella stagione seguente è stato ceduto in prestito in Serie C1 al Leffe. Nel 1993, a 20 anni, è passato in prestito in Serie B al Verona, dove i tifosi lo hanno ribattezzato Superpippo ( 36 presenze e 13 reti).  Nella stagione 1994-1995 è ritornato al Piacenza, dove ha giocato con continuità e ha realizzato 15 gol in 37 presenze. Nel 1995 passa al  Parma, ha esordito in Serie A il 27 agosto 1995 in Atalanta-Parma . Nell'estate del 1996 passa all'Atalanta  e nella stagione 1996-1997 Inzaghi è stato il capocannoniere della Serie A con 24 gol.   Nell'estate del 1997, a 24 anni, è stato acquistato dalla Juventus. La sua prima stagione in bianconero   Inzaghi ha segnato 27 gol. Ha esordito non la maglia del Milan in Brescia-Milan (2-2) del 26 agosto 2001 e ha segnato il suo primo gol con i rossoneri  contro la Fiorentina (9 settembre 2011).Con il Milan ha vinto finora due Champions League, una Coppa del mondo per club, due Supercoppe europee, due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane.  Allena i ragazzi del Milan. Nel 2014 diventa allenatore del Milan in Serie A.

 
 Massimo CarreraP511Carrera
Massimo Carrera (Sesto San Giovanni, 22 aprile 1964) ex calciatore italiano, attuale assistente di campo della prima squadra della Juventus. Cresce nella Pro Sesto, ma si afferma con la maglia del Bari che veste per cinque stagioni, prima di passare nel 1991 alla Juventus. Nella squadra bianconera guidata da Giovanni Trapattoni viene schierato come terzino destro, ruolo che ricopriva anche a Bari, disputando un'ottima prima stagione in bianconero, che culmina con la convocazione nella Nazionale di Arrigo Sacchi.  Nel 1994 con l'arrivo di Marcello Lippi viene schierato come libero e diventa un pilastro della squadra. Dopo aver totalizzato 166 presenze con una rete in maglia bianconera e vinto scudetto, Coppa Italia, Champions League, Coppa UEFA e Supercoppa Europea, nell’estate del 1996 viene ceduto all’Atalanta. Diventa subito capitano e leader della squadra, la cui maglia veste per otto stagioni sommando 207 gare e 3 reti. A Bergamo diviene una bandiera proprio per la grinta che mette in ogni partita. Lascia Bergamo nel 2003 per accasarsi al Napoli e la stagione successiva, passa al Treviso e altre. Al termine della stagione 2007-2008, ad ormai 44 anni, decide di lasciare il calcio giocato per dedicarsi all'attività di allenatore.

 
Cristiano DONI (ex cap. dell'Atalanta)  - Quì per ora mi fermo......

 

Alejandro Dario (detto Papu) Gòmezq668gomezpapu

Nato il 15 febb. 1988 a Buenos Aires (Argentina) centrocampista o attaccante e ora capitano dell’Atalanta. Soprannome “El Papu”, puo giocare come ala, come seconda punta o trequartista. Dotato di grande velocità in progressione e di una notevole tecnica individuale, possiede inoltre una buona abilità in  dribbling oltre che un buon tiro dalla distanza. Inizia la carriera nel settore giovanile dell’Arsenal Sarandi nel 2003 debuttando in prima squadra nel 2005 a 17 anni, inizio 2009 a soli 21 anni poteva vantare 77 presenze in campionato con 14 reti fra coppe e campionato. Passa poi al S. Lorenzo diventando titolare e segnando otto gol. Viene acquistato dal Catania e debutta il 12 sett. 2010 dove rimane fino al 2013. Nel 2013 viene ceduto agli ucraini del Metalista  con contratto per quattro anni ma le condizioni delicate della politica inducono il giocatore a chiedere di essere ceduto. Nel sett. 2014 viene acquistato dall’Atalanta dove si trova tutt’ora. Durante il campionato 2016-2017 realizza 16 reti contribuendo a qualificarsi in Europa. Nella stagione 2018-2019 gioca i preliminari di E.League e classificandosi per la Champion League che giocherà nel 2019-2020 vincendo partite fino ai quarti. Ha giocato nella selezione under 20 dell’Argentina. Nel 2017 viene convocato per la prima volta nella nazionale argentina in occasione dell’amichevole col Brasile.


 

Josip Ilicic (Prijedor 29 genn.1988- ………………………)q669ilicic

E’ un calciatore sloveno di origine croata, centrocampista o attaccante dell’Atalanta e della nazionale slovena. Profugo di guerra. Mancino naturale può giocare come esterno sinistro o destro oppure come trequartista.  E’ abile nel tiro di sinistro, nel dribbling, nella finitura ed è dotato di forza fisica, personalità e naturalezza. Freddo sotto porta, è anche abile nel fornire assist e impostazione del gioco. La sua  carriera è stata condizionata dall’incostanza nel rendimento.Inizia a giocare nelle giovanili di Triglav e Britof passando poi al Bonifika Koper. Poi passa all’Interblock Lubiana sotto la guida di A.Bigon. Viene ceduto al Maribor che a fine stagione vince il campionato. Il 27 agosto 2010 viene acquistato dal Palermo e in tre stagioni segna 20 gol in 98 presenze. Nell’agosto 2013 si trasferisce a titolo definitivo alla Fiorentina dove in quattro anni sigla 37 reti ma è sempre criticato per non essere continuo. Nell’agosto 2017 passa all’Atalanta e sotto la guida di Gasperini diventa micidiale con gol e assist vincenti contribuendo alla qualificazione in Champions e l’anno dopo segna una tripletta al Valencia e si qualifica per i quarti di finale.


 Dalmine, agosto 2011  -  Continua.........agg. aprile 2020    fac/