Canto popolare

Mama mia la spusa l’è ché
Figh’ alegrìa, figh’alegrìa
Mama mama la spùsa l’è ché
Figh’ alegrìa che incö l’è ‘l so dé.

Inco lè che, domà le la
Figh’ alegrìa, figh’ alegrìa
Inco lè che, domà le la
Figh’ alegrìa che incó l’è ‘l so dé.

Ghe farem la limunada
Coi pène del capù
Che farem la minestrina
con la rösca del limù.

 
Mamma mia la sposa è qui

fategli allegria, fategli allegria
Mamma mia la sposa è qui
fategli allegria, che oggi è il suo giorno.

Oggi è qui, domani e la
fategli allegria, fategli allegria
Oggi è qui, domani e la
fategli allegria che oggi è il suo giorno.

Le faremo la limonata
con le penne del cappone
Le faremo la minestrina
con le bucce del limone.

     

In questo canto di nozze, diffusissimo, vengono affrontati, rappresentati,
e pertanto esorcizzati i possibili contrasti tra moglie e suocera, come
dimostrano le versioni più integre. Il canto andrebbe eseguito a botta e
risposta: nella prima strofa lo sposo invita la madre ad accettare la sposa,
nella seconda la madre risponde che le farà dei dispetti, cioè che la
rifiuterà. Non è escluso che ci sia anche una simbologia erotica, che non
è però  immediatamente evidente.