Mariotti Danubio è nato a Dalmine nel 1920, concluse gli studi nel 1940. Trascorse i primi anni del dopoguerra in un’associazione studentesca apolitica, dove collaborò alla fondazione e alla stesura del giornaletto satirico “Il Leonardo minore” e dove si appassionò di poesia.  Iniziò con poesie improntate all’ironia usando in genere lo schema metrico classico con sestine di endecasillabi. In molti suoi lavori si riscontra un’analogia fra il susseguirsi delle stagioni e la vita dell’uomo dove la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno vanno parallelamente alla gioventù, la vigoria, la maturazione e la vecchiaia. Altri lavori sono soffusi da un velato ermetismo, e altri ancora sono coloriti da terminologie ed espressioni tipicamente toscaneggianti che non tradiscono le sue origini. Non di rado affiorano spunti a carattere autobiografico e sentimentale con impressioni e ricordanze giovanili. Nel proseguo degli anni diventa più riflessivo e quindi più eclettico. Spazia con disinvoltura fra il faceto e l’austero, il bucolico e il tragico, fra l’ironico e il cinico, fra il reale e il fantasioso, il credente e il miscredente. Si cimenta anche in poesie e versi sciolti, senza metrica, dove esternare un concetto, diventa molto più facile. Si è anche concesso l’arbitrio di fare alcuni lavoretti in vernacolo sperando di averlo scritto come il dialetto vuole. Appassionato di enigmistica sigla i suoi lavori con diversi pseudonimi ricavati dagli anagrammi del suo nome e cognome.
                                                                          Il chiosatore

 Alcune opere di Mariotti Danubio:
 01)  Tradimènt 
 02)  Dalmine, paese fantasma
 03)  Timidèssa
 04)  Dialogo all'angolo della strada
 05)  Pensierino di Natale di un "povero cristo" 
 06)  La balàda d'la póvra zét
 07)  Ol lümì
 08)  In mia dipartita
 09)  Trentü ddézember
 10)  Il "gamba di legno"
 11)  La scàgna nöa
 12)  Il viaggio di Caronte