La colonia Alpina Dalmine di Castione della Presolana (1.000 m s.m.)
La decisione di costruire un apposito edificio come colonia alpina a Castione della Presolana maturò nel 1930 avendo come obiettivo la salute dei bambini e quando la Società Dalmine ritenne ormai insufficiente ospitare i figli dei dipendenti presso altri istituti. Viene pertanto acquistato a Castione della Presolana un terreno coperto quasi completamente da una pineta e sul quale sono presenti due fabbricati. La Dalmine si era così assicurata la balconata più panoramica, per stessa ammissione dei Castionesi: “il più bel posto del paese”. Una bellezza capace di ispirare la megalomania creativa dell’ architetto, Giovanni Greppi che disegnò un progetto stratosferico, ma carissimo. Bocciato. Il seguente comunque non fu di manica più stretta perché si presentava con numeri mostruosi. L’incarico di progettare la nuova colonia è affidato all’arch. Giovanni Greppi (1884-1960), la cui creatività è però ostacolata dal problema del contenimento dei prezzi. L'edificio viene completato e inaugurato solo il 9 luglio 1933 e intitolato alla memoria di Mario Garbagni, presidente della Società da poco deceduto. La nuova colonia si compone di un imponente edificio a quattro piani, che racchiude 55 locali su un’area di 750 mq con un volume di 12.000 mc. La parte di maggior importanza però è rappresentata sicuramente dai giardini, circondati da una pineta e pascoli per 34.000 mq. Il fabbricato si compone di una  grande rotonda di testa, dalla sala riunione e sala per attività ricreative, e di un corpo rettangolare, dove sono collocati i dormitoi, l’infermeria, le residenze delle maestre e i vari servizi. La cucina è collegata alla cantina e alla dispensa da una scala interna e un locale intermedio la collega al refettorio. La colonia ogni anno, poteva accogliere, in due turni estivi, fino a 400 ragazzi figli di dipendenti della Dalmine dai 6 ai 12 anni, a spese della Pro Dalmine, anche per quanto riguardava il vestiario. Se nel 1930, prima della costruzione della colonia, i bambini ospitati a Castione della Presolana erano stati solo 42, nel 1933, primo anno di funzionamento del nuovo edificio, erano stati 245, e 348 nel 1938. Fino al 1972 il registro delle presenze testimonia una sempre costante ospitalità che, negli anni a seguire, si sfilaccerà, fino a cessare del tutto nel 1986 quando il modello pedagogico delle colonie, a base di disciplina e carboidrati, entra in crisi. Nel 1940 la colonia fu inattiva, per motivi sanitari, su disposizione del Comando Generale della GIL, La colonia era diretta da un direttore sanitario, quattro maestre e otto persone di servizio. La giornata dei ragazzi era caratterizzata da cure climatiche, educazione fisica e momenti ricreativi. (ricordi di ragazzi: “”ho passato tre estati in quella colonia e ho ricordi bellissimi, nonostante la nostalgia per la famiglia, il posto era talmente accogliente che le giornate passavano in fretta giocando e correndo in lungo e in largo nella pineta e facendo bellissime passeggiate nella mitica “valle dei mulini””).
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Il dopo colonia:
Dagli anni ottanta si sono sprecate le ipotesi di recupero della struttura: da casa di riposo a struttura alberghiera, passando per gioiello del fitness a centro di formazione professionale fino a struttura socio sanitaria e ricreativa. E’ rimasto solo il ricordo di file di pullman, frotte di bambini vestiti di rosso e blu che per tre mesi animavano la vita del paese. Era l’Italia delle vacanze in colonia, simbolo di un’epoca che se n’è andata, lasciando in eredità un patrimonio di ricordi e di strutture. La scritta «Dalmine» sulla colonia è ancora nitida ben visibile sulla rotonda di testa, che la fa somigliare alla prua di un transatlantico pronto al varo. Speriamo che  non segua la vicenda della colonia Fiat, il cui progetto prevede l’abbattimento per far posto ad appartamenti (106-110), parcheggi e negozzi,  il tutto per ottenere opere di urbanizzazione (che come al solito verranno sprecate).
Il destino della colonia Dalmine sembrava anche  quello di ospitare l’istituto alberghiero, progetto della regione, ma nel 2007 la competenza alla formazione professionale è passata alle province mentre la colonia è passata dalla Regione al Comune e l’alberghiero spostato a Clusone. Il parco che doveva essere pronto per sett. 2009, non si è ancora visto. Ultimamente la colonia è stata oggetto di un intervento da parte delle telecamere di striscia la notizia e dalle evoluzioni acrobatiche della bici di Vittorio Brumotti che, sul pavimento bucato delle stanze, ci aveva messo dentro ruote e piedi, per denunciare lo stato di abbandono e di degrado cui versa.
Da ultimo la visita del presidente della Regione Lombardia Maroni, (febb 2014) per valutare l’idea e il progetto di un campus per tutte le università lombarde, per fare squadra, presentare progetti comuni; una  “summer school” o campus universitario estivo. Per tutto l’altipiano della Presolana si tratterebbe di un’istituzione di alto prestigio, presso la quale le università lombarde terrebbero i loro corsi internazionali estivi e non solo. Solo il tempo ci dirà cosa ne verrà fuori.

 

     
Colonia alpina di Castione     Colonia alpina di Castione  
Giochi di bimbi alla colonia
         
   
inaugurazione colonia   colonia vista di fianco   attività in colonia

 

Dalmine, marzo 2009  - rev.   marzo 2014  fac/