E’ una sera come tante altre, né bella né brutta, né calda né fredda, però c’è il consiglio comunale e vado ad ascoltare per tenermi informato; sindaco e giunta sono di sinistra, ma questo è irrilevante. Dopo un po’ di osservazioni e discussioni su accoglienza immigrati, che loro, i sinistri, hanno sempre ragione, associazioni varie a gogo che loro ne producono a iosa, polemiche inutili che anche qui sono bravissimi, vengo a sapere che hanno appena intitolato un parco a un personaggio della resistenza (mi scuso col personaggio), a distanza oramai di 70 anni, come se la resistenza l’avessero fatta solo loro.

Mi auto-censuro e abbandono l’aula. Mi dirigo verso casa, già di ritorno chiede la signora, poi mi guarda, capisce e non obietta. Accendo la TV e sul canale che si accende per primo, ti vedo, il giornale “La Repubblica”, o meglio suo il vice direttore o ex Massimo Giannini che gestisce un talk show, roba di sinistra mi ridico, con quasi 1.900 cronisti interni alla TV di stato, ci voleva per forza una forte riconoscibilità e identità politica esterna, e cambio canale. Mi sintonizzo sull’ammiraglia della RAI che sta mandando in onda Porta a Porta; e ti vedo il vice segr. del PD Debora Serracchiani, bella ragazza, gradevole ma con la solita cantilena rifritta comune a tutte le giovani belle ragazze del Pres. del Consiglio, oltre che l’onnipresente ex direttore del Corrierone Paolo Mieli, “ quello che sta con l’Unione”.  Scappo incredulo e scanalo sulla sette, povero me, non lo avessi mai fatto, chi ti trovo, il fondatore del giornale La Repubblica, Lui l’Eugenio Scalfari che sorride allegramente e, immagino, che dentro di se stia pensando “Vi ho imbrogliati tutti”, e me la batto disperato. Vi condono tutto quello visto in mattinata e durante la giornata: tipo un Alfano scatenato che prevede l’aumento del suo partito e propone il ponte sullo stretto (già in liquidazione con un commissario da 160.000euro/anno, già costato 600 milioni più varie penali, cioè chiede sempre soldi improduttivi per il SUD), e Matteo Orfini affermare che dopo di loro a Roma non ci sarà più niente da fare perché, a differenza dei predecessori che non hanno fatto nulla, Loro faranno tutto (meno archiviare Marino). Tutto questo, ragazzi, dopo aver sopportato tutti i telegiornali con la costante apparizione del Pres. del Consiglio. Alfine, sconsolato, ho preferito il finale del film di un vecchio eroe degli anni ’80 “Rambo” e mentre lo vedevo, pensavo che probabilmente questo vecchio film avrebbe vinto gli ascolti della serata, e così è stato, ma non come dicono i sapientoni perché è bello rivedere film vecchi per la seconda volta ma perché i programmi culturali e i loro politici fanno letteralmente schifo. Sempre stesse facce, sempre stessi presentatori, sempre stessi argomenti, sempre stesse chiacchiere e chiacchieroni che s’insultano solo per l’odiens. Ignoranti. A questo punto mi sono venuti in mente i gioiosi girotondini del 2002 che avevano consumato scarpe girando attorno alle sedi regionali della Rai in molte città d’Italia contro l’appropriazione indebita della TV pubblica, adesso sono diventati tutti mansueti, quasi come i sindacalisti dopo la definitiva eliminazione dell’art.18. Ora spero che finalmente sia chiaro a tutti che la verità non sta più nel mezzo ma a sinistra, con buona pace di tutti. Vi ricordo quasi tutti.  

 


Dalmine, ottobre 2015  -  fac/